Tav, torna la tensione sui numeri al Senato. Sei mozioni pro e contro

La Tav alla prova in Senato della mozione M5S che impegnerebbe il Parlamento a ridiscutere l’opera. Complessivamente, comunque, sono sei, al momento, i documenti presentati al Senato e che verranno discussi nella seduta in Aula. Tutti i testi dovrebbero essere messi in votazione. Tra questi solo due mozioni sono contrarie all’opera: una è quella presentata dal M5S, che impegna il Parlamento a rivedere la Torino-Lione, l’altra è quella a prima firma del presidente del gruppo Misto Loredana De Petris (LeU) e che impegna il governo a non procedere alla realizzazione della Tav. Di Maio avvisa: "E’ un regalo da 2,2 mld di euro alla Francia, il Pd voterà sì, vedremo cosa accadrà". Salvini mette le mani avanti: "Voteremo mozioni a favore del progresso". Sullo sfondo c’è la tenuta del governo stesso: il leghista al termine dell’incontro con le parti sociali aveva detto di aver raccolto "idee per l’Italia dei prossimi 20 anni. Se riesco ad applicarle bene, altrimenti o le fa qualcun altro o sicuramente non siamo qua attaccati alle poltrone. Questo lo vediamo da qui a breve, anche prima di settembre". Il Pd chiama allo scoperto Conte, Calenda invita Pd e FI a lasciare soli in aula M5s e Lega e poi Salvini, disposto a votare qualsiasi mozione che sia favorevole all’opera: "Ho passato sei ore a sentire tutti che c’è bisogno di infrastrutture. Voteremo qualunque mozione sostenga il futuro, la crescita, il progresso, la mobilità sostenibile e mi stupisce che nel 2019 c’è ancora qualcuno che invece di andare avanti vuol tornare indietro".
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