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  • domenica 5 maggio 2024

Su Tangenti e corruzione, Di Maio si chiama fuori: “Coinvolte sia la destra che la sinistra”



“Sono molto preoccupato per i casi emersi in questi giorni di arresti e indagati tutti per casi di tangenti e corruzione, che hanno coinvolto sia la destra che la sinistra. C’è un’evidenza, ovvero che il sistema dei partiti continua ad essere fortemente inquinato, spuntano tangenti ovunque, giorno dopo giorno e la scelta in vista delle europee sembra essere sempre più chiara: il 26 maggio la scelta sarà tra noi e questa nuova tangentopoli”. Queste le parole del Vicepremier che poi si concentra sull’attualità politico-economica del Paese e della corsa ripresa in queste ore dalla spreed. Sul punto il vicepremier non è preoccupato. Ecco le sue parole: “Io sono preoccupato per i salari bassi nel nostro Paese. Devono salire gli stipendi degli italiani, anche per questo stiamo lavorando a una legge sul salario minimo che prevede un paga minima di 9 euro lordi l’ora. Poi dico anche che il M5S con il suo 32% non permetterà mai una legge di bilancio che aumenterà il debito pubblico”. Ppi ancora sullaumento dellIva, ipotizzato in queste ore da molte parti: “Conte ha ribadito che l’Iva non aumenterà”, replica Di Maio. “Siccome i fatti dimostrano che manteniamo le promesse, le posso assicurare che questo governo non farà mai aumentare l’Iva”. Poi un appello al suo alleato Salvini: Alla Lega dico andiamo avanti ma basta con l’estremismo di destra e comportamenti da casta. Questi comportamenti noi li denunceremo anche dopo le Europee. Mentre quando ragioniamo sui temi concreti che interessano alla gente troviamo sempre un accordo. Per quanto mi riguarda questo governo andrà avanti per altri 4 anni. Abbiamo preso un impegno con i cittadini firmando un contratto di governo e arriveremo fino alla fine. Salvini non si inventi gli insulti, noi semplicemente abbiamo tenuto il punto su un caso di corruzione come il caso Siri. Poi in verità dalla mattina alla sera ci occupiamo di contenuti, di tutti quei provvedimenti che dobbiamo approvare il prima possibile”. Ed a proposito di contenuti il vicepremier spiazzato in queste ore dal ministro della famiglia, rilancia sul punto: Il miliardo di euro non speso per il reddito di cittadinanza sarà messo in un fondo per i figli”. Di Maio ha anche aggiunto che il fondo con le risorse da destinare alle famiglie con figli sarà creato presto attraverso “un decreto legge. La cosa che ho garantito e garantiamo” al tavolo sulla Famiglia è che “il miliardo di euro che risparmiamo dal reddito di cittadinanza sarà messo in un fondo per il figli per alimentare le politiche familiari in Italia – ha detto Di Maio – lo faremo attraverso un decreto legge e tutte le regole per l’utilizzo di questo miliardo di euro e anche per riorganizzare alcuni strumenti che non funzionano le decideremo insieme alle associazioni che si occupano di famiglie da decenni che chiedono politiche per la natalità. Il tavolo per la Famiglia, ha aggiunto il ministro, “ora diventa tecnico e scriveremo le norme che servono ad organizzare l’esistente e a spendere bene i nuovi fondi per recuperare anche nuove risorse in vista della legge di bilancio. Perché un decreto legge? Perché noi abbiamo l’esigenza di creare adesso un fondo ad hoc che dobbiamo fare subito”. Di Maio ha spiegato che il governo si ispirerà “alle proposte che vengono dal Forum delle Famiglie”. Di fatto “una semplificazione del sistema di aiuti alle famiglie, quelli che esistono a volte sono difficili da usare, quelli che esistono penalizzano il ceto medio e quelli che non ci sono vanno implementati”.


 

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