Respinto al mittente il Recovery Fund dei Paesi nordici e dell’Austria

Non è neppure arrivato che è già stato rispedito al mittente. I Paesi nordici, Austria compresa, hanno fatto la loro proposta che dovrebbe essere un contraltare a quanto messo sul piatto dell’Eurozona da Germania e Francia, e sottoscritto dall’Italia. Si tratterebbe di unfondo di emergenza "temporaneo, una tantum" e limitato a due anni, per sostenere "la ripresa economica e la resilienza dei settori sanitari" con un approccio basato su "prestiti a condizioni favorevoli" senza "alcuna mutualizzazione del debito" e in cambio di "un forte impegno per le riforme" nazionali da parte dei beneficiari. Questo il misero Recovery Fund proposto da Austria, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia in un non-paper inviato alle capitali Ue e a Bruxelles. Durissima la replica italiana, passata dalla dichiarazione del ministro per gli Affari Europei, Enzo Amendola: "Una recessione così dura richiede proposte ambiziose e innovative come il Recovery Fund. A rischio ci sono mercato interno e i suoi benefici per tutti gli europei. Il documento dei paesi ’frugali’ è difensivo e inadatto. Serve più coraggio il 27 maggio dalla Commissione europea". Lo scrive su Twitter il ministro per gli Affari europei, Enzo Amendola, commentando la proposta di Austria, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia.
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