Piano Rinascita, collaborazione condizionata da Berlusconi e Forza Italia

"Se davvero il premier aprirà un dialogo serio e fattivo con l’opposizione, Forza Italia non si tirerà indietro". Anzi: Silvio Berlusconi è pronto a dare, anche personalmente, un contributo "di idee e di esperienza". "La nostra prima preoccupazione, il nostro primo impegno dev’essere quello di contribuire alla stesura del Recovery Fund italiano", ha detto infatti il leader di FI. Ma quello di Silvio Berlusconi è un sì a modo suo condizionato, Tre sono le sue precisazioni. Primo: collaborazione istituzionale non significa convergenza politica. Secondo: l’ascolto non è una concessione del presidente del Consiglio, semmai è nell’interesse del Paese e dello stesso governo "avvalersi di chi ha esperienza e competenza, non solo politica". Qualità queste che nei partiti della maggioranza scarseggiano". Il terzo punto è la capacità di ascoltarel’opposizione. Il leader di Forza Italia, spiega a "La Stampa" che questo "non può essere solo un gesto di cortesia formale. Deve tradursi nel concordare concretamente le scelte da fare".
E quindi? "Quindi se il governo ce lo consentirà davvero, parteciperemo a tutti gli incontri e a tutti i lavori al riguardo. Cercheremo di apportare le proposte più utili che scaturiranno dal nostro buonsenso, dalla nostra competenza, dalle nostre plurime esperienze nel mondo delle imprese, dell’edilizia, delle opere pubbliche, dello sport, della comunicazione e delle relazioni internazionali. Credo di dover ricordare anche due esperienze forse importanti", sottolinea il Cavaliere. Berlusconi è categorico anche su un altro punto: "Anche Matteo Salvini e Giorgia Meloni, nell’impegno legislativo dei loro rispettivi gruppi parlamentari, hanno dimostrato la loro disponibilità spesso inascoltata come quella di Forza Italia. Alla vigilia di un importante appuntamento elettorale per le amministrative di settembre il centrodestra lavora per preservare il valore dell’unità Su questo punto non vi sono ambiguita’"
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