Pd e M5S ancora lontani sulla formazione del nuovo Esecutivo. Ultime 24 ore di trattativa poi la parola passa al Colle

Solo oggi, con il possibile nuovo incontro tra delegazioni del Pd e del M5S, porà essere definita la quadra della crisi di Governo. Quello appena trascorso è stato un fine settimana di riunioni tecniche, sui programmi, soprattutto al Nazareno e di schermaglie dialettiche, senza però arrivare ad una soluzione condivisa tra i due partiti che dovrebbero formare il nuovo Esecutivo. Il Pd con Zingaretti ha ribadito la sua posizione: “Noi pensiamo che in un governo di svolta la discontinuità debba essere garantita anche dal cambio nelle persone”. Dunque nessuna apertura, almeno per ora, ad un Conte bis. “Ribadisco – ha detto ancora il Segretario del Pd – la posizione che abbiamo assunto nella Direzione nazionale ma sono anche convinto che la soluzione si troverà in un confronto reciproco. Ci impegniamo a trovarla questa soluzione, che non vedo ancora che si sia determinata”.Poil’appello, novamente, all’unità del suo partito: “Faccio un appello – ha sottolineato Zingaretti -: non twittate le ‘fonti’; come hanno detto autorevoli dirigenti del Pd come Franceschini, Renzi, Gentiloni, siamo in un momento delicato ed è importante che si parli con i fatti e i processi politici siano gestiti con la massima serenità. Io le cosiddette ‘fonti’ neanche le commento”. A Zingaretti ha replicato immediatamente il M5S: “La soluzione è Conte, il taglio dei parlamentari e la convergenza sugli altri 9 punti posti dal vicepresidente Di Maio. Non si può aspettare altro tempo su delle cose semplicemente di buon senso. E’ assurdo. L’Italia – si legge nel comunicato – non può aspettare il Pd. Il Paese ha bisogno di correre, non possiamo restare fermi per i dubbi o le strategie di qualcuno”. Oggi nuova giornata surriscaldata e poi la parola passerà al Capo dello Stato che sarà obbligato a prendere la sua decisione.
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