Malgrado tutto Conte firma a Foggia il Contratto istituzionale di Sviluppo (Cis)

Accolto da cori "Non mollare" il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, è arrivato in Prefettura a Foggia per la firma definitiva del Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) che darà il via libera ai cantieri per il rilancio del territorio della Capitanata. Imponente il piano di opere pubbliche da 280 milioni che dovrebbe consentire alla provincia di Foggia di aumentare la sua capacità attrattiva e di potenziare le sue ricadute economico-produttive sulla popolazione. Si chiude un percorso cominciato il 27 dicembre scorso quando il Cis fu presentato dal governo ai comuni. Somme «immediatamente spendibili», è stato ricordato dall’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, nel corso dell’ultima riunione tecnica in Prefettura con i sindaci lo scorso 5 luglio.
In provincia di Foggia, come si ricorderà, il Cis finanzia 43 progetti il 50% dei quali destinato alla riqualificazione di strade, tema sul quale ha puntato il dito la cabina di regia nel confronto di questi mesi con Palazzo Chigi denunciando il rischio di un progressivo isolamento a causa del penoso stato di conservazione di molte arterie. Nel pacchetto anche significativi investimenti industriali (gruppo Leonardo e Snam), riqualificazioni urbanistiche (Ordona, San Marco in Lamis, l’idroscalo San Nicola Imbuti), rilancio di siti archeologici (Faragola, Herdonia), il miglioramento delle attrezzature sanitarie (il polo biotech a Casa Sollievo della Sofferenza). L’ultimo tavolo è servito a smussare gli angoli con i sindaci, alcuni particolarmente critici con il governo per aver privilegiato alcuni territori a scapito di altri. Ad esempio aveva suscitato rumore l’esclusione dall’elenco della strada regionale 1, l’arteria che collegherà i caselli di Candela e di Poggio imperiale sulla quale i sindaci dei monti dauni scommettono sulla sua importanza strategica per ridare una speranza a una trentina di comuni oggi isolati e sempre più condannati al calo demografico. Alla fine si è trovato un compromesso, sarà l’Anas a realizzare la superstrada mentre il Cis finanzierà la progettazione esecutiva: in virtù di questo accordo, il presidente della Provincia, Nicola Gatta, informa di aver avviato le procedure per il trasferimento all’Anas delle competenze di gestione della futura superstrada (ad oggi esiste solo un lotto già ultimato) oggi in capo all’ente di Palazzo Dogana.
Ma sempre in tema di strade restano a bocca asciutta i sindaci del Gargano (e i mal di pancia non si sono attenuati) che confidavano sul prolungamento del tratto dall’ultima galleria di Mattinata fino a Peschici. Come pure si sono perse le tracce del contratto di sviluppo da 50 milioni per incentivare il turismo e le attività connesse sul promontorio di cui si era parlato agli albori del Cis. È inserimento dell’utimora invece il finanziamento da 3 milioni per la bonifica dell’area sull’ex pista di borgo Mezzanone, quando sarà eliminata l’ultima baracca a seguito delle demolizioni già attuate e delle altre che seguiranno ad opera di Prefettura e Procura della Repubblica.
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