L’ultimo appello di Open Arms: “Tutti devono essere sbarcati urgentemente”

“Realizzata questa notte evacuazione urgente di 3 persone e un accompagnatore per complicazioni mediche che richiedono cure specializzate. Tutte le persone a bordo devono essere fatte sbarcare urgentemente. L’umanità lo impone”. Lo scrive sul proprio account Twitter la Open Arms, la nave con 146 migranti a bordo al largo di Lampedusa da cui sono state fatte scendere in tutto 13 persone per motivi sanitari e il cui sbarco in porto è bloccato da un provvedimento del ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
La Open Arms si trova in mare di fronte a Lampedusa da 15 giorni, ed è al centro di un nuovo scontro istituzionale. Dopo il via libera del Tar all’ingresso in porto con la sospensione del primo provvedimento del ministro Salvini, che bloccava lo sbarco dei migranti, il vicepremier ha firmato un nuovo divieto facendo ricorso al Consiglio di Stato, provvedimento che questa volta non è stato controfirmato dai colleghi di governo, Elisabetta Trenta, ministro della Difesa, e Danilo Toninelli, ministro dei Trasporti.
“Ho deciso di non firmare il nuovo decreto del ministro degli interni – ha spiegato la ministra -. Ho preso questa decisione, motivata da solide ragioni legali, ascoltando la mia coscienza. Non dobbiamo mai dimenticare che dietro le polemiche di questi giorni ci sono bambini e ragazzi che hanno sofferto violenze e abusi di ogni tipo. La politica non può mai perdere l’umanità. Per questo non ho firmato”.
Il Tar del Lazio aveva disposto la “sospensione dell’efficacia” per il divieto di ingresso firmato dal ministero dell’Interno, d’intesa con quelli della Difesa e delle Infrastrutture, decisione presa sulla base del Decreto sicurezza bis. Secondo il Tar, in seguito alle condizioni di “eccezionale gravità e urgenza” per la salute delle persone a bordo e anche per l’aggravarsi delle condizioni meteo, il provvedimento del ministro Salvini poteva essere sospeso. Di qui la decisione di Salvini di rinnovare il provvedimento facendo ricorso al Consiglio di Stato. “Umanità non significa aiutare trafficanti e Ong”, ha replicato. Per me umanità significa investire seriamente in Africa e non certo aprire i porti italiani”, ha poi commentato il vicepremier in riferimento alle parole della ministra Trenta.
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