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  • giovedì 1 maggio 2025

Linea dura di Zaia e nuova ordinanza per l’isolamento di chi arriva dall’estero

 


“Dal 1 luglio in Veneto ci sono stati 28 contagi in una settimana, un’inezia dal punto di vista epidemiologico, ma 15 di questi sono casi relativi a cittadini stranieri. A noi interessa che il virus non si diffonda, non è una questione di razzismo. Siccome il Veneto si è sempre dimostrato all’avanguardia, la nuova ordinanza è semplice da un lato perché comprensibile a chiunque ma, dall’altro, anche complicata perché bisognerà lavorar di più per limitare in più possibile i contagi”.


L’obbligo di isolamento fiduciario di 14 giorni sarà obbligatorio per: persone entrate in contatto con cittadini positivi al tampone; cittadini veneti (e non) che tornano o arrivano da Paesi extra Schengen. In isolamento anche le persone che risulteranno avere una temperatura superiore a 37.5 gradi. Le Ulss potranno disporre l’isolamento in strutture alberghiere o extra-ospedaliere nel caso in cui il positivo viva con i familiari in uno spazio sovraffollato.


Le novità più importanti riguardano però i lavoratori delle aziende: ci sarà l’obbligo di un doppio test del tampone per tutti i lavoratori che rientrano in Veneto dai Paesi esteri che non fanno parte della lista dei 36 Stati (quasi tutti in area Shengen) stabilita dalla Regione. Inoltre dovranno sottoporsi a un secondo tampone di accertamento, anche se il primo era risultato negativo. I cittadini non lavoratori che arriveranno in Veneto da un Paese non compreso nella lista dei 36 stati considerati “non a rischio” dovranno invece passare due settimane in isolamento obbligatorio. Le Ulss dovranno comunicare obbligatoriamente quali sono le persone in isolamento ai sindaci dei vari Comuni di appartenenza e alle Prefetture.


Chi rifiuterà il ricovero ospedaliero dopo essere risultato positivo al test sarà denunciato immediatamente, oltre a ricevere una multa di mille euro anche per i lavoratori dell’azienda che si rifiuteranno di sottoporsi al tampone. Sanzioni in arrivo anche per le aziende che non segnaleranno all’Ulss2 di avere dipendenti da sottoporre ai test perché di rientro dall’estero. “Chi partiva e tornava in Veneto entro 120 ore fino ad oggi non veniva sottoposto alla quarantena, oggi sì – conclude Zaia – Il Governo però dovrà darci una mano con i controlli”.


 


 

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