Libia, Di Maio fissa i paletti: “L’Italia non interverrà militarmente nel conflitto”

"L’Italia non intende intervenire militarmente nel conflitto libico e continua ad aderire con rigore all’embargo sulle armi". Sono le parole del ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel corso della sua informativa al Senato. "Ogni inasprimento sul terreno favorisce solo gli interessi di attori esterni, le cui agende differiscono dalle nostre e che non hanno a cuore le stesse nostre esigenze di sicurezza", ha aggiunto Di Maio, sottolineando che "è fondamentale cercare di mantenere il cessate il fuoco e riportare la crisi libica su un binario politico". "Una Libia sovrana, unita e in pace resta la priorità assoluta per l’Italia e per il governo italiano, per la nostra sicurezza nazionale e per la stabilità dell’intera regione euro-mediterranea". "L’ulteriore aggravarsi di questa crisi potrebbe comportare ulteriori rischi in termini di minaccia terroristica e immigrazione illegale, prospettive che stiamo scongiurando con ogni sforzo". La contrapposizione in Libia "è aggravata dalle interferenze di attori internazionali e regionali esterni, a sostegno dell’una o dell’altra parte". "Da conflitto interno - ha aggiunto -la crisi libica si è trasformata in guerra per procura". "In questo contesto - ha proseguito il ministro - si collocano i due accordi tra Libia e Turchia in materia di delimitazione marittima e sicurezza e la decisione del Parlamento turco di autorizzare l’invio di propri militari. Iniziative che abbiamo denunciato per gli effetti negativi che hanno avuto su uno scenario già fortemente polarizzato. Al contempo, abbiamo stigmatizzato tutte le forme di ingerenza esterna nel Paese".
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