Lega-M5S, nuovo braccio di ferro sulle priorità di flat tax e salario minimo

Nuovo braccio di ferro tra M5S e Lega su altri due cavalli di battaglia dei due azionisti di maggioranza del Governo: salario minimo (M5S) e flat tax (Lega). Salvini fissa subito i paletti:“La priorità è la flat tax. La priorità – ha detto il ministro dell’Interno – è il taglio delle tasse”, poi il salario minimo.
Al centro della prossima manovra economica ci sarà un pesante taglio delle tasse, ha assicurato il vicepremier leghista.
“L’Italia – ha aggiunto – è vista come un grande Paese e quindi si aspettano da noi che si torni a correre e a lavorare, a credere nel futuro, a sognare in grane: l’unico modo per farlo è tagliare pesantemente le tasse e ci stiamo lavorando giorno e notte”.
E ancora: “Parleremo con gli amici del governo, abbiamo le idee molto chiare, sarà il centro della prossima manovra economica.
Penso che possa interessare anche ai mercati, agli investitori, all’Unione europea avere un’Italia forte, un’Italia che cresce, che costruisce, che investe”, ha concluso.
Di Maio però, pur prendendo in seria considerazione la proposta leghista, fa sapere anche della priorità irrinunciabile del salario minimo: “Bisogna restituire dignità a milioni di lavoratori sottopagati, ma al contempo occorre aiutare anche le imprese uccise dalle tasse” ha detto il vicepremier, precisando che le due proposte, sul salario e sulla riduzione del cuneo, viaggeranno su binari paralleli. Poi l’apertura al leader leghista: “La Flat tax si farà e sarà rivolta al ceto medio. L’abbassamento delle tasse è indispensabile e vogliamo rilanciare la nostra economia. Quindi su questo punto avanti come un treno”.
“Il governo va avanti, noi non tradiamo la parola data ai cittadini. Siamo leali e dobbiamo completare punto dopo punto tutto il contratto di governo”, ha concluso il vice premier nell’incontro con i ministri Cinquestelle. Poi c’è da dire però che proprio sul salario minimo si abbattuto il parere negativo dell’Ocse: “ La retribuzione minima “non è la soluzione alla questione salariale italiana o ai problemi del mercato del lavoro italiano”. Sono le parole di Andrea Garnero, economista del dipartimento lavoro e affari sociali dell’Ocse, nel corso di un’audizione sul tema in commissione Lavoro alla Camera. “E’ uno strumento legittimo, interessante, con alcune potenzialità ma anche con alcuni limiti”. Un salario orario minimo fissato a 9 euro lordi sarebbe al momento “il più elevato tra i Paesi Ocse” e “anche della maggioranza dei contratti collettivi esistenti” ha aggiunto Garnero. La cifra di cui si parla in Italia è, precisa l’economista, “molto elevata”.
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