Il Premier Conte resiste e rilancia: “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie. Irremovibile se non ci saranno fatti”

“Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie". Il premier Conte declama Ungaretti in un colloquio con il Corsera, anche se parla di "moderato ottimismo" per descrivere la situazione politica. "Se ci sono i fatti sono più determinato di prima. Se non ci sono sarò irremovibile, punto. Se non posso operare dovrò prenderne atto e porre il problema nelle sedi istituzionali consone". "Io non sono disposto a galleggiare, a vivacchiare dei mesi così. Ma ove mai sarà crisi, sarà la più trasparente della storia", assicura Conte. Dunque un nuovo velato avvertimento ai due soci di maggioranza. Nella notte aveva già detto la sua sulle richieste dell’Unione Europea, soprattutto per i due provvedimenti cardine di M5S e Lega. Per quota 100 e reddito di cittadinanza “non è assolutamente all’ordine del giorno, anzi è proprio da escludere qualsiasi taglio”, puntualizza Conte dal Vietnam. “Ragionevolmente stiamo lavorando con il Mef perchè si prefigurano dei rispami di spesa, che è un concetto completamente diverso, significa che in via prudenziale abbiamo accantonato delle somme che ragionevolmente con il monitoraggio in corso si stanno rivelando un po’ sopra dimensionate” ha aggiunto Conte. “Se eventualmente ci saranno dei risparmi di spesa è qualcosa che è completamente diverso dal dire si va a tagliare la misura, le misure verranno attuate integralmente e rimangono intatte”. Ma ci sono poi anche i due vicepremier a parlare, il primo a prendere il microfono è Matteo Salvini: “La commissione europea ci imporrebbe nuove tasse. Ma figurati: è come se a un malato che sta guarendo invece delle vitamine uno volesse dare due schiaffoni. Non è possibile. Con le regole imposte dalla Ue negli ultimi dieci anni, con tagli, austerità e precarietà, il debito è aumentato di 650 miliardi di euro ed è aumentata anche al disoccupazione. Invece di tagliare e precarizzare – ha ribadito Salvini – vogliamo rimettere soldi nelle tasche degli italiani”. La ricetta del vicepremier, che ha citato anche questa volta la riforma fiscale implementata dall’amministrazione di Donald Trump negli Stati Uniti d’America, è “abbassare le tasse su imprenditori, lavoratori e famiglie per far correre l’economia italiana”. Poi a stretto giro di posta l’altro Vicepremier Di Maio, che più che di spallate parla di trattative: "Inizia una trattativa per fermare la procedura d’infrazione. Non ci devono essere manovre correttive, noi dobbiamo spiegare quello che abbiamo fatto fino ad ora, portare avanti le nostre politiche di lotta all’evasione e di abbassamento dei costi del lavoro. Questa trattativa deve passare dal Parlamento: ci devono essere degli atti di indirizzo da parte delle forze politiche, perché in questo momento noi non possiamo permettere che si tolgano diritti ai cittadini e alle imprese. Noi dobbiamo fare più investimenti, non meno investimenti".
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