Gualtieri (Economia): “Con il Mes si risparmiano soldi. In 10 anni almeno 5 miliardi di euro”

Il Mes fornisce “risorse, che vanno a debito pubblico non sono a fondo perduto come il recovery plan, ma tuttavia hanno tasso interesse”, che sarebbe “dello 0.08 sul decennale e dello 0.07 sul settennale”, quindi rispetto ad altre forme di finanziamento “si risparmiano soldi”, ad esempio “su circa 37 miliardi di cui si parla a oggi si tratta di circa 500 milioni l’anno che in 10 anni fanno 5 miliardi che si risparmierebbero”. Roberto Gualtieri,ministro dell’Economia e delle Finanze, lo dice su La7. Il capo politico M5S Rocco Crimi si oppone al Mes, e allora “con M5S faremo valutazione pragmatica e la faremo al momento giusto”, spiega Gualtieri. “Una discussione pragmatica su questo strumento, che è la via in cui si fanno scelte razionali e deve essere fatta da tutti”, aggiunge, anche riferendosi all’Europa. Rispetto al prolungamento del blocco dei licenziamenti e della Cassa integrazione “prolungheremo le misure che ci sono, ma questo deve essere accompagnato da misure di sostegno all’economia”, prosegue il ministro. “Dovremo prolungare il blocco dei licenziamenti e la Cig, ma dovremo renderli gradualmente più selettivi, con strumenti giusti per ripartire”, precisa Gualtieri. Sarà anche “importante incentivare le nuove assunzioni e le trasformazioni” dei contratti da tempo determinato a indeterminato,aggiunge il titolare del Mef. Davanti a noi abbiamo “mesi impegnativi e importanti ma che possono già vedere ripresa, di cui abbiamo già qualche dato ma che deve essere robusta”, aggiunge il ministro, per “un mix di misure speriamo efficaci”. “In questa fase il blocco dei licenziamenti era necessario, abbiamo fatto bene a introdurlo e facciamo bene a prolungarlo”, anche se “non può essere prorogato all’infinito”, spiega il ministro dell’Economia e delle Finanze. “I licenziamenti determinati da covid sono da bloccare, ma per quel che riguarda le imprese che chiudono, si ritarda solo qualcosa”, dice Gualtieri, ciò detto il blocco dei licenziamenti è un provvedimento che “in un momento straordinario va adottato, e poi va costruita una via d’uscita che favorisca la crescita e l’occupazione”. Una strategia di uscita dalla cassa integrazione “con la decontribuzione è un’ipotesi concreta”, con l’incentivo della decontribuzione su nuove assunzioni a tempo indeterminato che “si può accompagnare alla proroga della sospensione dell’obbligo della causale” nel caso rinnovo di contratti a termine, in relazione al dl Dignità. Il meccanismo dei contributi a fondo perduto “è stato attivato, sta andando bene, si tratta di contributi a fondo perduto, non prestiti, e l’Agenzia delle entrate entrate fa l’Agenzia delle uscite e lo sta facendo con grande efficienza”. Sinora sono stati “erogati 1.6 miliardi a 480mila aziende e negozi che hanno ricevuto contributi a fondo perduto”, per il quale “le richieste sono a un milione”. C’è stata una lentezza sulla Cassa integrazione, che è un problema”. Ad oggi “l’ultimo dato Inps” dice che di “tutti quelli che hanno fatto domanda al 31 maggio, solo 20mila a metà giugno non sono stati pagati, tutte le domande fatte a giugno si stanno pagando”. La responsabilità dei ritardi risiede in una “procedura barocca e complicatissima che nella prima fase ha creato problemi”, dice Gualtieri, “lo riconosciamo e abbiamo chiesto scusa”.
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