Giorgetti (Lega): “Conte cadrà, ma il centrodestra non è pronto”
Il governo Conte non arriverà a fine legislatura “lo sanno tutti” e nella grande massa di eletti che non vedranno mai più Montecitorio e Palazzo Madama quando nascerà un Parlamento con quattrocento membri in meno “una cinquantina disposti a far nascere un altro governo verranno fuori”. Ne è convinto il leghista, vice segretario federale del Carroccio, Giancarlo Giorgetti che, in un colloquio con il Corriere della Sera, spiega che il centrodestra per quanto maggioritario nel paese non è pronto per andare al governo. “Il Paese è più impaurito che incazzato. Ed è depresso. Ma quando la paura finirà potrebbe esplodere. Al governo c’è una banda di incapaci, che si tiene in piedi solo grazie a una favorevole congiunzione astrale – afferma Giorgetti -. E l’opposizione è ancora una compagnia di ventura, vincerà a mani basse le prossime le elezioni, quando ci saranno, ma non è pronta a governare. È come se il centrodestra di oggi avesse paura di un altro centrodestra, diverso, che invece è proprio quello che serve all’Italia”. Secondo Giorgetti a far cadere il governo sarà Matteo Renzi. “Tre mesi fa ho detto a Salvini; guarda che tu devi sperare che vinca Biden. E sai perché? Perché Renzi è suo amico,oalmeno crede di esserlo, e con lui alla Casa Bianca si sentirà più forte, penserà di avere l’arma nucleare, e magari sarà disposto a forzare la mano e a rischiare. Sta accadendo. Ho visto che ha anche postato una sua foto con il nuovo Mr. President, come a dire: in Italia mi sottovalutate, ma io ho amici potenti”. “Salvini ha fatto una mossa giusta, e subito la Meloni ha protestato, per ragioni di competizione elettorale. Ma il leader della Lega ha ragione se prova a non farsi cuocere a fuoco lento per gli anni restanti della legislatura. Deve utilizzare questo non breve tempo per uscire dal personaggio che gli hanno cucito addosso, e acquisire l’affidabilità di uomo di governo, interna e internazionale. É una sfida anche per lui – conclude Giorgetti -. Il suo straordinario successo politico è stato infatti costruito fuori dal Palazzo, nei social e nelle piazze, e questo lo spinge giustamente a non fidarsi del Palazzo e delle sue manovre. Ma per governare l’Italia ci vogliono alleanze e credibilità, non basta un forte consenso elettorale. Anche il Pci ce l’aveva, ma non l’hanno fatto mai neanche avvicinare al governo”.
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