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  • lunedì 6 maggio 2024

Elezioni Ordine Giornalisti, Gruppo Gino Falleri: "Nessun ulteriore rinvio del voto, i colleghi chiedono rinnovamento"

 


L’anno sta per chiudersi, e noi non potevamo lasciar passare tutto silenzio. Non potevamo non dire quello che pensiamo.

Leggiamo da più parti che il voto per il rinnovo della elezione degli ordini Regionali dei Giornalisti italiani, e quindi anche del Consiglio Nazionale dei Giornalisti, rischia di slittare, di essere rinviato di mesi, sine die, senza un perché o una sola giustificazione reale e credibile. 

Non riusciamo a comprendere il vero perché di queste notizie incontrollate e non verificate ma che puntualmente troviamo sui giornali di questi giorni.

Una cosa con chiarezza noi intendiamo dirla. Non siamo d’accordo che a Roma, soprattutto, si rinvii questo nostro appuntamento cruciale. Non crediamo che fare slittare questo nostro appuntamento importante serva alla causa comune.

Forse sarà utile invece a qualcuno, certamente a pochi, ad una sparuta minoranza che sogna di proseguire nel tempo e sine die, in nome magari di una finta emergenza, a gestire il suo potere all’interno di questa nostra casa comune.

Ma questo noi faremo di tutto per non consentirlo.

Abbiamo assistito proprio in questi giorni al rinnovo dei consigli regionali dell’Ordine dei Medici e solo nel Lazio hanno votato per il nuovo Presidente dell’Ordine 40 mila persone. 40 mila professionisti hanno votato, e non da remoto, ma con la propria presenza fisica per gli organi statuari prescelti e voluti.

E non possiamo farlo noi giornalisti? Si tratta di non più di mille colleghi, che alla fine verrebbero a votare al Circolo di Montecitorio, e con le dovute sicurezze, la dovuta cautela, il dovuto distanziamento, e le dovute garanzie, il nostro voto sarà molto più facile e molto piu scorrevole e veloce di quello dei medici di Roma. Attenzione colleghi a non farvi imbrogliare dai nuovi soloni della pandemia o dell’emergenza. 

Qui rischiamo, in nome dell’emergenza, di calpestare i diritti di ognuno e soprattutto di schiacciare la libertà di opinione e di espressione libera e democratica. In guardia, dunque, sia questa la nostra parola d’ordine, perché il voto è un diritto sacro per tutti, e chi prova a mortificarlo rinviarlo o annullarlo lavora per mantenere un potere che non gli appartiene.

Perché l’Ordine dei Giornalisti è una casa comune e dal 2021 noi ci batteremo perché diventi una casa di vetro. Non a parole, attenzione. Con i fatti e realmente.


 

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