Doppia preferenza in Puglia. Centrodestra in rivolta

“In Consiglio dei ministri, a tutela dell’unità giuridica della Repubblica, abbiamo deliberato l’intervento sostitutivo del Governo ai sensi dell’art. 120 della Costituzione per garantire la doppia preferenza di genere nelle elezioni regionali pugliesi”. Lo scrive su Facebook, la ministra Elena Bonetti “È un atto dovuto alle cittadine pugliesi e una lotta che ho raccolto dalla tenacia di tante donne, a partire da Teresa Bellanova. Affermiamo così che la parità di genere è un principio da tutelare in tutto il Paese, in maniera uniforme, perché in maniera uniforme va tutelato il diritto alle pari opportunità”.
“Avevo anticipato negli scorsi giorni la volontà di utilizzare questo strumento inusuale, sperando tuttavia che le istituzioni pugliesi si adeguassero autonomamente. Non avendolo fatto, non abbiamo avuto altra scelta che questa per garantire i diritti e la legalità. Ho chiesto e insistito per un commissario straordinario che sia garante della piena applicazione del decreto e lo abbiamo individuato nella persona del Prefetto di Bari”.
Immediata la replica del centrodestra. In un comunicato congiunto, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi hanno dichiarato: “In Puglia si sta giocando con le istituzioni piegandole ad interessi di una parte politica. Per responsabilità del presidente uscente, il consiglio dei ministri si è preso la responsabilità di scrivere un provvedimento che rischia di compromettere il libero esercizio del voto in Puglia e rappresenta una gravissima ingerenza politico-elettorale. Il rischio evidente è quello di creare un precedente pericolosissimo ed un incidente istituzionale finalizzato a far saltare le elezioni. Chiediamo che su questa situazione vigili il Presidente della Repubblica”.
“Il centrodestra ha già comunicato più volte che è disponibile subito a votare in Consiglio Regionale il testo di legge che prevede la preferenza di genere. L’altra notte è mancato il numero legale in aula perché la maggioranza ha abbandonato. Noi ci siamo, nel rispetto delle regole. Si convochi il Consiglio e si metta fine a questa farsa. Non accetteremo in alcun modo ulteriori forzature – si conclude la nota – e chiediamo che vengano salvaguardate la libertà e l’autonomia della Puglia”.
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