Di Maio scatenato contro Whirpool: “Non si prende per c..lo lo Stato italiano”

“Non si prende per il culo lo Stato italiano. Non con me, non con questo Governo”. Avrebbe usato parole pesanti il vicepremier e ministro Luigi Di Maio rivolgendosi ai vertici Whirlpool nel corso dell’incontro con le parti al ministero dello Sviluppo economico. E’ quanto riferiscono fonti presenti alla riunione.
“Non mollerò mai – ha poi scritto Di Maio in un post su Facebook – con il MoVimento 5 Stelle al Governo non si prendono in giro né lo Stato né i lavoratori. Grazie alle donne e agli uomini della Whirlpool arrivati al Mise da Napoli”. Secondo le stesse fonti il vicepremier e ministro avrebbe poi affermato che “lo Stato si farà rispettare. Si sono firmati accordi ben precisi. State creando un precedente gravissimo. Dovete rispettare istituzioni e lavoratori. Io sono e sempre sarò al loro fianco. Siamo disposti a impegnarci ancora di più con l’azienda per trovare una soluzione”. Poi disegna lo scenario delle prossime ore: "O entro sette giorni portano la soluzione per lasciare aperta quell’azienda e far lavorare 450 persone oppure noi gli togliamo i soldi che hanno preso dallo Stato. Gli blocco quelli che gli stavamo per dare e gli tolgo quelli che gli abbiamo dato con alcuni strumenti che dovevano servire a creare più lavoro in più occasioni per le imprese". La cifra "solo per iniziare è di circa 15 milioni di euro", ha spiegato. "Lo Stato non si può permettere che una multinazionale americana venga qui ad ottobre firmi un accordo e poi dopo 7 mesi decide di mettere per strada 450 persone soprattutto se questa multinazionale ha preso negli ultimi anni cinquanta milioni di euro di incentivi". Sul taglio degli incentivi pubblici all’azienda, se questa non troverà una soluzione entro 7 giorni, il ministro ha poi aggiunto "questa impresa stava per avere anche altri soldi che lo Stato le stava dando sulla base di un accordo" ma se questo accordo non si rispetta "e si pensa di poter chiudere dall’oggi al domani uno stabilimento con 450 persone - che possono essere mio zio, mio fratello, un mio amico tutte persone che possono finire per strada - allora lo Stato non ci sta, attenzione". I rappresentanti di Whirlpool "sono venuti al Ministero a firmare un accordo 7 mesi fa e in 7 mesi non si cambiano le carte in tavola quando ci si è impegnati per 3 anni a portare commesse dalla Polonia in Italia e far lavorare i cittadini italiani", ha aggiunto Di Maio concludendo che su questo "ci faremo rispettare e fra 7 giorni al massimo mi aspetto nuovo tavolo con una soluzione da parte loro. Perché noi le soluzioni le abbiamo già date, ci abbiamo messo i soldi degli italiani in questi insediamenti produttivi e ce li riprendiamo se le cose non vanno bene".
"Non vogliamo chiudere ma individuare soluzioni per garantire posti di lavoro sostenibili a lungo tempo. Oggi una soluzione non l’abbiamo". Così, secondo quanto si apprende da fonti sindacali, l’ad di Whirlpool, Luigi La Murgia, ha replicato al ministro Di Maio sulla possibile cessione dello stabilimento di Napoli. Al tavolo ministeriale sulla situazione dello stabilimento Whirlpool di Napoli a rischio cessione: "Ho fatto fatica a capire la posizione di Whirpool. Per tre volte ci hanno chiesto di ascoltare le loro proposte su Napoli. Gli abbiamo chiesto se c’è anche quella di non vendere Napoli, ma non sono in grado di dare una risposta e chiedono di vederci la prossima settimana". Così la segretaria nazionale della Fiom Cgil, Barbara Tibaldi, al termine del tavolo convocato al Mise. Il ministro Luigi Di Maio "ha detto che a fronte di una posizione come quella tenuta oggi, lui blocca tutti gli incentivi previsti per l’azienda e valuta la restituzione di quelli già erogati" ha concluso Tibaldi.
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