De Luca (Campania) di nuovo contro il Governo: “Non ha resistito all’onda dello sciacallaggio”
"Eravamo in zona gialla, poi in 72 ore siamo diventati rossa. Sarebbe bene che il ministero della Salute dicesse cosa è cambiato. O non hanno letto i dati o il governo non ha retto a un’onda di sciacallaggio mediatico e politico". Così il governatore Vincenzo De Luca che ha attaccato Di Maio, che "ha detto cose ignobili", e De Magistris su Napoli, "fuori controllo". Il primo cittadino ha quindi replicato: "I dati di De Luca non corrispondono al vero". Nel giorno del debutto delle nuove "zone rosse" in Campania e in Toscana, e arancio in Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Marche, è scontro totale tra il governatore e l’esecutivo. "Non è tollerabile che un ministro si metta a fare sciacallaggio contro un uomo che parla chiaro, Di Maio - ha scandito De Luca - ha detto cose ignobili e il presidente del Consiglio Conte deve intervenire".
Parole durissime il governatore le ha riservate anche al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. "Le immagini che abbiamo visto di Napoli sono di una città fuori controllo. La Regione Campania ha lavorato mentre ci sono sono nullità che pensano di farsi pubblicità attaccandomi". A stretto giro è arrivata la replica di De Magistris. Il primo cittadino ha accusato: "I numeri di posti letto non corrispondono a quelli che anche oggi sono stati forniti come dati ufficiali. Il ministro ha fatto gli accertamenti e rapidamente si è passati dal giallo al rosso. Quindi che c’era qualcosa che non andava e che non va a me sembra assolutamente evidente. Forse, ora, riusciamo a salvare vite". Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio dal canto suo, oggi era stato diretto. "De Luca avrà dato altro materiale per Crozza per il prossimo venerdì, mettiamola così...", ha affermato replicando a distanza di giorni al governatore campano. L’esponente dei Cinque Stelle però aveva voluto anche tendere la mano al presidente campano: "Io a De Luca voglio mandare un messaggio di pace, lavoriamo insieme per la Regione. Noi applichiamo un metodo a livello nazionale, sui dati inviati dalle Regioni", e non ha nascosto al tempo stesso la necessità di rivedere i rapporti tra Stato e Regioni: "Quando usciremo da questa pandemia credo che dovremo rivedere alcuni equilibri di poteri tra Regioni e Stato centrale".
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