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  • martedì 29 aprile 2025

Crimi (M5S): “Nessuna sanatoria per i migranti” e la Bellanova minaccia di lasciare

  


"Emersione del lavoro nero e lotta al caporalato sono sempre stati i nostri cavalli di battaglia e continueremo a fare tutto ciò che serve ed è utile in questo senso, che siano italiani o stranieri: il tema non è la regolarizzazione degli immigrati irregolari ma l’emersione del lavoro nero. Se su quello vogliamo lavorare, e una parte dei testi che ho letto vanno in quella direzione, ok. Ma se come ho potuto leggere c’è anche una parte di testo di intenzioni di fare una sanatoria modello Maroni, noi non ci stiamo". Così Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 Stelle, ospite di 24 Mattino su Radio 24. "Le ipotesi in campo, che prevedono la concessione di permessi di soggiorno temporanei a immigrati irregolari, non aiuta l’emersione di lavoro nero, tutt’altro. Perché se noi concediamo uno status di regolarizzazione a chi è in Italia illegalmente, consentiamo a queste persone di continuare a svolgere lavoro nero ed essere oggetto di sfruttamento", aggiunge.  "Massima disponibilità alla lotta al lavoro nero - ribadisce Crimi - ma non accetto che vengano dati dei permessi di soggiorno temporanei perché è lì che si insidia il lavoro nero". E sul punto da registrare la durissima presa di posizione della ministra Bellanova, pronta a tutto. Anche a lasciare, a dimettersi. Lo spiega chiaro e tondo la ministra: dalla regolarizzazione dei migranti impiegati nei campi "dipende anche la mia permanenza nel governo". Così il ministro dell’Agricoltura intervenendo a Radio Anch’io su Radio Rai 1. Insomma, senza la regolarizzazione di migliaia di immigrati è pronta ad uscire dal governo guidato da Giuseppe Conte: una mossa con cui Italia Viva renderebbe ancor più fragile un esecutivo già di per se traballante. "Per me questa non e’ una battaglia strumentale, queste persone non votano - ha ripreso la Bellanova -. In questo paese anche, in questa fase di crisi, tanti guardano al consenso, a fare misure per dire ti ho dato, votatami. Noi stiamo facendo una battaglia per quelli che non voteranno o che almeno non voteranno nei prossimi anni", ha rimarcato. "Se la misura non passa questo, per me, è motivo anche di permanenza nel governo. Non sono qui per fare tappezzeria - la continuato il ministro -. Ci sono delle questioni che non si sono volute affrontare o che sono state affrontate in maniera sbagliata", ha concluso.


 

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