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  • martedì 29 aprile 2025

Conte: “Per l’Ue sfida storica. Non è una crisi economica è una crisi sanitaria. Italia e Spagna le più esposte”

 


Conte: “Per l’Ue sfida storica. Non è una crisi economica è una crisi sanitaria. Italia e Spagna le più esposte”


 


“In questo momento in Europa si gioca una partita storica. Non è una crisi economica che ha toccato alcuni paesi meno virtuosi di altri. Non c’è distinzione qui che ha a che fare con i sistemi finanziari. Questa è una crisi sanitaria che ha finito per esplodere in campo economico e sociale. È una sfida storica per l’intera Europa . E spero davvero, con un forte spirito europeo, che l’Europa sappia affrontare questa situazione. Altrimenti… Stiamo limitando i diritti costituzionali dei nostri cittadini e l’Europa deve reagire evitando tragici errori”. Lo dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un’intervista a El Pais. “Alcuni paesi non si rendono conto delle forti restrizioni che questa emergenza produrrà nella sfera economica. L’Italia e la Spagna sono le più esposte al momento, ma lo saranno tutte. I numeri, purtroppo, stanno aumentando in tutti i paesi ed è un’emergenza sanitaria ed economica che colpisce l’intera UE – avverte il premier -. Ma anche quei paesi ragionano con un aspetto vecchio, vecchio. Un’ottica inadeguata per questa crisi. Questo è uno shock simmetrico che colpisce tutti ed è eccezionale, come ha giustamente sottolineato il presidente Pedro Sanchez. Ecco perché è necessario rispondere con una reazione forte e unitaria, che utilizza strumenti straordinari”. Oltre agli eurobond Conte parla del suo “piano europeo di ripresa e reinvestimento. Un modo per sostenere l’intera economia europea. Il problema non è quando uscire da questa recessione, ma uscire al più presto. Il tempismo è la chiave, c’è la massima urgenza. Non penso a uno strumento particolare, possiamo ricorrere a un’ampia varietà. Ma è tempo di introdurre uno strumento di debito europeo comune che ci consenta di superare questa guerra il più presto possibile e rilanciare l’economia. Nessun paese, anche quelli che credono di avere ora un impatto minore, può escludersi da questa grave crisi. L’Europa deve rispondere alle sfide del mercato globale. La reazione unitaria ti permetterà di competere meglio”. “L’Italia non chiede di condividere il debito pubblico accumulato. Tale debito rimarrà in capo a ciascun paese – spiega ancora Conte -. Finora l’Italia si è comportata molto bene, anche in prima linea nel suo debito pubblico. Il deficit del 2019 doveva chiudersi al 2,2% e siamo riusciti a farlo all’1,6%. Siamo intervenuti in molti settori per rendere la macchina statale più efficiente e migliorare la nostra capacità di investimento. Nessuno chiede all’Europa di farsi carico dei debiti sovrani, solo per essere in grado di consegnare un colpo unitario per uscire da questo tsunami economico e sociale. E chiunque sente l’Europa nel cuore deve sostenere questa causa. Se l’UE non è all’altezza della sua vocazione e del suo ruolo in questa situazione storica, i cittadini avranno più fiducia in essa o la perderanno definitivamente?”.


 


 

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