Conte offre una tregua a Pd e M5S sul Mes, tutto rinviato alla fine della trattativa nell’Ue

"La mia posizione è stata molto chiara sin dall’inizio: il Mes è un meccanismo inadeguato e anche insufficiente per reagire a questa sfida epocale". Lo ha detto il premier, Giuseppe Conte, intervenendo nello scontro durissimo tra Pd e Movimento 5Stelle. Solo alla fine della trattativa Ue "potremo valutare se questa nuova linea di credito pone condizioni, quali condizioni pone, e solo allora potremo discutere se quel regolamento è conforme al nostro interesse nazionale". Sia dal Pd che dai 5 stelle sono arrivati segnali di distensione. Per il ministro Dem Dario Franceschini, le parole di Conte sono "ragionevoli e condivisibili". "Non è il tempo di posizioni pregiudiziali, ma occorre sostenere la posizione italiana su mezzi e risorse della Ue per affrontare l’emergenza. Tra questi verificheremo se ci sarà la conferma di uno strumento, Mes o come verrà chiamato, senza condizionalità per affrontare la spesa sanitaria. Ora si può utilmente chiudere questa discussione interna e aspettare le conclusioni del Consiglio Europeo". Sostegno arriva anche dai Cinquestelle. "Nei confronti del presidente del Consiglio c’è piena fiducia da parte del MoVimento 5 Stelle - ha assicurato Alfonso Bonafede - . Nel prossimo Consiglio europeo la maggioranza dovrà adottare una linea compatta se vorrà riuscire nella difficile trattativa in Europa. Il lavoro di squadra è stato e continuerà ad essere fondamentale nell’affrontare l’emergenza Coronavirus."
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