Conte alle Camere: “L’obiettivo non è il consenso ma la sicurezza”

La decisione sulla Fae 2 “non è un programma elettorale per avere consenso” ma una scelta che mira a tutelare la salute perchè “siamo ancora dentro la pandemia, non ne siamo usciti. La Fase 2 è di convivenza con il virus, non di liberazione”. Lo ha detto il presidente del Consiglio GiuseppeConte, intervenendo alla Camera. E spiegando che “se ci sono i primi segnali positivi” sui numeri, “non possiamo permettere che i sacrifici compiuti dai cittadini risultino vani per imprudenze compiute in questa fase così delicata”. Dunque, ha avvertito Conte, “qualsiasi atteggiamento ondivago da ‘chiudiamo tutto’ a ‘apriamo tutto’ rischierebbe di compromettere gli sforzi fatti. A costo di essere impopolare, devo dire che il governo non può assicurare il ritorno immediato alla normalità della vita precedente. Ci piacerebbe, ma dobbiamo avere consapevolezza che il virus sta continuando a circolare”. Conte ha quindi aggiunto che “il contenimento dei contagi è l’unica strada per la ripartenza dell’economia” evitando “dolorose e irrimediabili battute d’arresto in futuro. Un approccio incauto porterebbe ad una recrudescenza dei contagi e renderebbe chiare le ragioni sottostanti alle decisioni del governo. Con 4 milioni e mezzo di persone che tornano a lavoro avremo sicuramente nuove occasioni di contagio. Se si riprissero simultaneamente le scuole, il lavoro, le relazioni sociali, ciò equivarrebbe a dare impulso ai contagi su tutti e 4 i fattori”, visto che le relazioni familiariovviamente continuano. “Il governo ha scelto quindi di partiredal lavoro, a condizioni che siano adottate tutte le misure di sicurezza”. Il premier ha quindi ribadito, rispetto alla Fase 2 che “dal primo giorno abbiamo avuto benchiaro che dobbiamo mettere al primo posto la difesa della salute e vita dei cittadini, principi fondamentali della nostra architettura costituzionale”. A tale proposito, ha aggiunto, “a maggio faremo 150 mila test sierologici, su un campione di cittadini selezionato dall’Istat, che ci consentirà di avere un quadro più chiaro sull’impatto del Covid”.
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