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  • martedì 29 aprile 2025

Comparto sicurezza, denuncia Consap: “Anticipo tfs tfr inaccettabile esclusione, appello al Ministro Lamorgese”

 


“Ci risiamo! ancora una volta l’interpretazione della norma va a discriminare il personale in divisa” così la Consap commenta la  circolare Inps n. 130 del 17 novembre u.s, che nel contesto di un DPCM volto a sanare i ritardi nella corresponsione del TFS / TFR che determinano profondi disagi per i dipendenti pubblici, ha trovato lo spazio per interpretare ciò che non andava interpretato escludendo il comparto sicurezza del pubblico impiego dalla possibilità di usufruire dall’anticipo nei parametri dell’accordo quadro stipulato con gli istituti bancari. Un’esclusione sconcertante che vede indirettamente responsabile l’inerzia della nostra Amministrazione, che non ha saputo o voluto impedire questa “impropria ulteriore interpretazione da parte dell’istituto di previdenza”.


Il personale in divisa paga cosi ancora una volta l’anomalia che lo ha voluto inquadrare nel pubblico impiego pur nel contesto di una professione profondamente diversa e molto più onerosa sia in termini di impegno che di responsabilità, cosi da consentire ad Inps di usare questo status anomalo come la strada per uniformare i doveri e differenziare i diritti.


Il dottor Tridico e i suoi, non stanno certo brillando per sensibilità nel contesto di una fase storica difficile tanto dal punto di vista sanitario che economico – prosegue la Consap – ma di certo l’inerzia e la supina accondiscendenza del nostro ministero ad ogni iniziativa di via Ciro il Grande, ha il suo peso, da sempre è più facile vessare chi  sta zitto che non chi protesta.  “Noi della Consap riteniamo che sia finito il tempo di stare zitti, il Ministro, il Capo della Polizia e i dirigenti del TEP del Viminale hanno l’obbligo di far sentire forte il dissenso dei loro dipendenti. L’anticipo del TFS/TFR non è un regalo ma un’iniziativa a compensazione di un danno prodotto dalla Legge per consentire ad Inps di “crogiolarsi” nei suoi caratterizzanti ritardi; di fronte ad un ristoro, come si dice oggi, volto a sanare un diritto “ritardato”: a questo punto pero ci chiediamo anche  se questa inopinata esclusione del comparto sicurezza e soccorso pubblico da un beneficio destinato a tutti i dipendenti pubblici non sia espressione di una volontà politica, in questo caso è bene che la nostra Ministra chieda un chiarimento sulle dinamiche che stanno dietro a questa esclusione. 


 

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