Azzolina scrive al governatore Fontana: “Non adottare la didattica a distanza”

“In una fase così complessa per la nazione, desidero invitarla a lavorare insieme a tutte le istituzioni coinvolte, per trovare soluzioni differenti da quella adottata, nel rispetto del diritto alla salute dei cittadini e del diritto allo studio dei nostri studenti e delle nostre studentesse”. Lo ha scritto il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina in una lettera inviata al governatore della Lombardia Attilio Fontana, all’indomani dell’ordinanza regionale che avvia la didattica a distanza per le scuole superiori a partire da lunedì 26 ottobre.
C’è “disponibilità” da parte del ministero dell’Istruzione Lucia Azzolina a “collaborare” con il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, “per la tutela della salute e della sicurezza di tutti i cittadini”, ha sottolineato Azzolina.
Il ministro in uno dei passaggi della lettera ha ricordato che l’ultimo Dpcm del governo “ha previsto la adozione di ampie formule di flessibilità organizzativa, comprese le turnazioni pomeridiane e la modulazione degli orari di ingresso non prima delle 9 al mattino, con una specificazione chiara rispetto alla didattica digitale integrata, da svolgersi in modo complementare alla didattica in presenza”.
Da parte di Azzolina c’è la richiesta “di contribuire, con oculatezza, attenzione e capacità di confronto, in spirito di unità e responsabilità collettiva, a garantire pienamente il diritto all’istruzione delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi”.
Secondo Azzolina, inoltre, “pervengono al ministero dell’istruzione, dai rappresentanti degli Enti locali, dalle autonomie scolastiche, dalle famiglie, dagli studenti, segnalazioni di profonda criticità attinenti la congruità e l’applicabilità delle misure contenute nell’ordinanza del presidente della Regione Lombardia 21 ottobre 2020” che prevede il ritorno alla didattica a distanza per le scuole superiori a partire dal 26 ottobre.
L’ordinanza, ha sottolineato Azzolina, “comporterà, a breve, di fatto, l’integrale sospensione delle attività didattiche in presenza di tutti gli studenti e le studentesse delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado. Una tale scelta appare come una imposizione che non tiene conto delle specificità dei contesti territoriali e degli enormi sforzi compiuti da tutta la comunità scolastica, a cui va il mio ringraziamento, per garantire il corretto avvio e l’ordinario svolgimento dell’anno scolastico”.
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