Ancora 24/48 ore per la formazione del nuovo Governo. L’ottimismo di Conte

Dopo giorni di stop and go, la via per la formazione del nuovo governo sembra spianata. Lo si è capito oggi, dall’intervento del premier incaricato, Giuseppe Conte, in video collegamento con la Versiliana. “Le cose stanno andando bene. Sto soprattutto lavorando al programma, che avrà una visione prospettica”, ha detto precisando che le due forze politiche in campo, Pd e M5s, “sono disposte ad accantonare il passato e a lavorare insieme per il programma di ampia portata, in un clima positico”. Conte si è anche sbilanciato sul cronoprogramma: scioglierà la riserva e salirà al Colle con la lista dei ministri “tra martedi e mercoledì al massimo”. Nella giornata odierna il Premier incaricato ha incontrato i rappresetanti delle Associazioni dei disabili e dei terremotati, poi ha avuto colloqui con i leder di M5S e Pd.
Che la strada fosse in discesa è stato chiaro anche dopo il tweet di Dario Franceschini, papabile vicepremier del Pd che, invocando “generosità” ha lanciato la sua proposta per la formula di governo che metterebbe fine al nodo politico del ruolo di Luigi Di Maio: “Per riuscire a andare avanti cominciamo a eliminare entrambi i posti da vicepremier”. Quindi un governo con un premier e nessun vice. Un segnale evidente, anche sottolineato dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che sempre utilizzando il canale social ha detto: “Un altro contributo del Pd per sbloccare la situazione e aiutare il governo a decollare”. Ora la palla è in casa 5 stelle. Il tutto mentre il leader della Lega, Matteo Salvini, in una nota sostiene che “Conte ha già scaricato i 5 Stelle e ha abbracciato con entusiasmo il suo Pd. Che tristezza, da avvocato del popolo a avvocato della casta. Non potranno scappare dal voto all’infinito, noi lavoriamo e ci prepariamo a vincere”.
Giuseppe Conte, sollecitato dalle domande del Fatto Quotidiano alla Versiliana, ha spiegato di non sentirsi un premier in quota M5S. “Non è la formula appropriata – ha spiegato – Non sono mai stato iscritto al Movimento, non partecipo alle riunione dei gruppi. Resta un dato – ha aggiunto -, che c’è molta vicinanza al Movimento, li conosco da tempo e Di Maio mi aveva designato ministro, quindi ho votato 5 stelle alle ultime elezioni. Poi le valutazioni le lascio a tutti”. E rivolgendosi all’offerta della Lega di riprovare a formare un nuovo governo, Conte ha precisato di “non essere un premier per tutte le stagioni”.
Nessuna indicazione sui possibili ministri della squadra, ma una sottolineatura di metodo. Una volta raggiunta la sintesi del programma “inviterò le forze politiche che sostengono il governo a sedersi intorno a un tavolo e a darmi suggerimenti, non indicazioni secche ma aperte, in modo da potermi consentire di scegliere la migliore squadra”. Una aspirazione del premier incaricato, “mi piacerebbe molto che l’Italia possa dare un contributo critico per l’adeguamento del patto europeo di stabilità e crescita al nuovo ciclo economico”.
L’incognita resta comunque legata al voto sulla piattaforma Rousseau previsto per domani che potrebbe dare un quadro diverso alla situazione.
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