Mattarella e la riapertura delle scuole: “E’ la sfida decisiva”

“E’ stata dolorosa la decisione di chiudere le scuole. Necessaria e dolorosa” e la riapertura è dunque un segnale di “speranza” per tutti. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico che quest’anno si svolge nell’Istituto comprensivo Gianni Rodari – Guido Negri di Vo (Padova). “La scuola ha nel suo dna il carattere di apertura, di socialità, di dialogo tra persone, fianco a fianco. Avete sofferto, ragazzi – e abbiamo sofferto tutti, per gli impedimenti e per le limitazioni. La scuola è specchio della società, e ne riflette difficoltà e aspettative. Ecco perché questi giorni, in cui le scuole riaprono e si popolano dei loro studenti e insegnanti, sono giorni di speranza”.
“Oggi – ha aggiunto il presidente – è un giorno importante! L’inaugurazione dell’anno scolastico, mai come in questa occasione, ha il valore e il significato di una ripartenza per l’intera società. Lo avvertono i ragazzi, lo comprendono gli adulti e le istituzioni. Ci troviamo di fronte a una sfida decisiva. Ripartire da Vò Euganeo, dà ancor più il senso di come questa sfida riguardi l’intero Paese. Così come qui a Vò la vita, dopo l’angoscia e le chiusure, è ripresa a pieno ritmo, così la riapertura delle scuole esprime la piena ripresa della vita dell’Italia”, ha sottolineato.
“Siamo sconvolti – ha anche detto Mattarella in riferimento all’omicidio di Colleferro – per la morte di Willy, pestato a morte per aver difeso un amico contro la violenza. Il suo volto sorridente resterà come un’icona di amicizia e di solidarietà, che richiama i compiti educativi e formativi della scuola e dell’intera nostra comunità. La scuola, la cultura, il confronto continuo sono anche antidoti al virus della violenza e dell’intolleranza, che può infettare anch’esso la comunità se viene ridotta l’attenzione. In coerenza con questi valori – è il richiamo di Mattarella – occorre spiegare il massimo impegno per contrastare chi pratica una violenza vile e brutale che più volte si è manifestata anche nei giorni scorsi. Chi la predica o la eccita nei social”.
Le limitazioni imposte per contenere la pandemia hanno “salvato molte vite”, grazie al modo con cui gli italiani le hanno messe in atto. E la scuola “serve anche a questo: a formare cittadini consapevoli, a sconfiggere l’ignoranza con la conoscenza, a frenare le paure con la cultura, a condividere le responsabilità”. Così Mattarella, nel suo discorso. “La chiusura – ha proseguito – delle scuole, e tante altre rinunce – che ci sono costate molto sul piano sociale, economico, affettivo – hanno contribuito a salvare vite umane e a evitare più gravi angosce e dolori. Le misure di precauzione sono diventate una prova che il popolo italiano ha saputo affrontare, come in altri momenti difficili della sua storia. La scuola serve anche a questo: a formare cittadini consapevoli, a sconfiggere l’ignoranza con la conoscenza, a frenare le paure con la cultura, a condividere le responsabilità”.
“Mentre prepariamo il domani, sentiamo il bisogno di ricordare chi è stato colpito dalla malattia, le tante vite spezzate e il dolore patito da molti. Non dimenticheremo. E cercheremo di trarre insegnamento dagli eventi eccezionali e drammatici che hanno coinvolto tutti i Continenti, e che ci tengono ancora impegnati, richiedendoci responsabilità e prudenza”.
E poi: quelli della chiusura sono stati “mesi duri per tutti, ma a subire le conseguenze più pesanti del lockdown sono stati gli studenti con disabilità. Per tanti di loro le rinunce hanno avuto un costo altissimo, a volte non sopportabile. E di queste sofferenze si son fatte carico le famiglie. Nella ripartenza della scuola l’attenzione a questi studenti dovrà essere inderogabile, a cominciare dall’assegnazione degli insegnanti di sostegno”.
Il piano Next Generation ha rimarcato il presidente Mattarella è una “straordinaria opportunità da non perdere” per ammodernare anche la scuola, a partire dalla banda larga che va portata in ogni istituto “e ovunque nel nostro Paese”, e dalle misure necessarie per “evitare che il divario digitale diventi una frattura incolmabile” come il lockdown ha evidenziato.
“Conosco i ritardi e le difficoltà e so bene che vi saranno inevitabili polemiche. So anche che, in atto, vi sono risorse limitate”, ha riconosciuto Mattarella. “Ma un Paese – è il monito del Capo dello Stato – non può dividersi sull’esigenza di sostenere e promuovere la sua scuola. Oggi la riapertura della scuola è una prova per la Repubblica. Per tutti. Nessuno escluso”.
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