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  • giovedì 1 maggio 2025

Legge elettorale, Zingaretti: "Può essere approvata anche da una sola delle due Camere"

 


"Sosteniamo da sempre la riduzione del numero dei parlamentari e per anni abbiamo presentato proposte di legge in questo senso. Tuttavia per votare Sì e far nascere il governo abbiamo chiesto modifiche circa i regolamenti parlamentari e una nuova legge elettorale, per scongiurare rischi di distorsioni nella rappresentanza e tutelare adeguatamente i territori, il pluralismo e le minoranze. Tutta la maggioranza ha sottoscritto questo accordo, ora faccio un appello affinché sia onorato. Questo permetterebbe anche di interloquire con i tanti dubbi e le perplessità che stanno crescendo; soprattutto in riferimento a una insopportabile campagna in atto all’insegna dell’antipolitica. Naturalmente il Sì va considerato solo un primo passo, in sé insufficiente di una riforma complessiva del bicameralismo e dell’insieme dell’attività legislativa. Come vede, pur nel pieno rispetto dell’autonomia di coscienza di ciascun cittadino, mi impegno a costruire le condizioni più ragionevoli alla scelta del Sì". Così, al Corriere della Sera, Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico. Replicando a un’osservazione secondo la quale pare non sia possibile l’approvazione della riforma della Legge elettorale solo in una delle due Camere, dice: "Non è così. Se c’è la volontà politica si può fare molto. Quando si parla di democrazia e istituzioni tutti i momenti sono buoni. Naturalmente accanto a questo c’è la priorità del lavoro, della scuola, della crescita. Confido che si possa aprire tutti assieme una fase nuova dove la politica diriga i grandi processi di trasformazione in corso e non li subisca. Penso alla qualità dei progetti da realizzare con le risorse del Recovery fund, alla necessità di una nuova e coordinata politica industriale, alle priorità da indicare sul Fisco, alla necessità di un intreccio equilibrato tra l’intervento pubblico e quello dei soggetti privati sul tema della rete unica. Con una ambizione, lasciare ai giovani un’Italia e un’Europa migliore di quella che abbiamo trovato". In merito all’importanza del voto delle Regionali circa il futuro del governo, replica: "Quando votano milioni di cittadini è sempre un fatto politico. Peserà sugli sviluppi della situazione italiana. Comunque, quello che cambierà sicuramente in meglio o peggio, sarà la vita dei cittadini delle Regioni investite dalla consultazione elettorale, per questo ovunque combattiamo per vincere". Il fatto che PD e M5S non si presentino insieme alle Regionali se non per la Liguria, dopo l’esito delle votazioni su Rousseau che avevano galvanizzato i democratici, non rappresenta un fallimento per Zingaretti: "Questa è una caricatura un po’ maliziosa. Per fortuna nella vita sono ben altre le cose che mi entusiasmano. È naturale, tuttavia, che la caduta di un veto pregiudiziale da parte del Movimento5Stelle su possibili alleanze nei territori è un fatto positivo, poi come hanno giustamente ricordato Sala, Nardella e altri, saranno i territori a decidere. Se al pronunciamento sono seguite rigidità e incoerenze, è un problema degli altri. Abbiamo, però, candidature e alleanze competitive ovunque. E nella società il Pd è il pilastro della battaglia contro la destra sovranista".


 

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