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  • mercoledì 30 aprile 2025

Torna a parlare Romano Prodi: “Non temo la vittoria del Sì, ma quello che potrebbe venire dopo”

 


“Non temo la vittoria del sì, ma quello che potrebbe venire dopo: una legge elettorale proporzionale. Servirebbe un sistema maggioritario che obblighi a mettersi insieme per il futuro del Paese. E invece si va nella direzione opposta. Un sistema proporzionale condannerebbe l’Italia a una nuova stagione di instabilità. Una lista di nominati sarebbe una tragedia per la democrazia. Così il nostro Paese non si salva”. Romano Prodi in una lunga intervista ad Avvenire mette in guardia dal rischio proporzionale e poi commenta il voto nelle Regioni. “È un voto che ridimensiona le forze populiste e che dà fiducia alle strutture più democratiche.


Il Pd riguadagna terreno. Salvini, ma anche il M5S, fanno un netto passo indietro. E poi è un voto che punisce severamente gli scissionisti. L’elettorato non ama le frammentazioni: quasi istintivamente capisce che non vanno bene. Le legge come personalismi e premia o il partito più grosso e chi rappresenta la continuità”.


Nell’intervista l’ex premier parla anche dell’alleanza tra i dem e i grillini: “Nel Pd e M5S ci sono anche valori unificanti, ma ora serve un salto di qualità. Serve un grande progetto di rinascita morale. Servono decisioni di respiro…”. Secondo Prodi, “c’è una Italia che si fida, non deludetela più. E allora è inutile discutere ancora sulle controversie del passato. È il momento di tirare fuori idee sul futuro. Perchè riuscirci vuol dire risollevare il Paese e anche vincere le prossime elezioni”.


“I cittadini sono stanchi di chi accarezza i sentimenti superficiali. Vuole un progetto grande. Di prospettiva. Io penso a un riaccorpamento etico del Paese con un grande piano di lotta all’evasione fiscale. E penso alla grande questione giovanile. Ai diritti. A una scuola che funziona. E ai doveri. A un grande progetto di servizio civile obbligatorio. I nostri ragazzi hanno bisogno di esperienze e di sentirsi davvero comunità”.


 

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