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  • venerdì 2 maggio 2025

Tute blu, partito il confronto per il rinnovo del contratto di lavoro

 


Il 31 dicembre scade il contratto nazionale dei metalmeccanici, firmato da Federmeccanica-Assistal e sindacati nel novembre 2016. Ed è già iniziato il percorso che dovrà portare al rinnovo: a Roma i Consigli unitari di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, appuntamento al Centro congressi Frentani (in via dei Frentani 4). Nell’assise verrà approvata l’ipotesi di piattaforma unitaria: a partire dalla prossima settimana si terranno le assemblee nei luoghi di lavori e la piattaforma sarà sottoposta alla consultazione certificata con voto segreto delle lavoratrici e dei lavoratori, successivamente sarà inviata alle controparti per l’avvio della trattativa.


“Questa è la prima piattaforma unitaria dei metalmeccanici dal 2006”, spiega la segretaria generale della Fiom Cgil Francesca Re David: “Siamo in presenza di una piattaforma importante, che si pone l’obiettivo di rispondere alla giusta richiesta dei lavoratori di un aumento consistente delle retribuzioni e di fare i conti con i cambiamenti intervenuti in questi anni nel mondo del lavoro e nei modelli organizzativi delle imprese, allargando le tutele e i diritti, in particolare negli appalti, contrastando la precarietà, riconoscendo il valore del lavoro attraverso interventi sulla formazione e sull’inquadramento professionale”. Re David, in conclusione, rimarca anche il valore di “aver definito il vincolo del percorso democratico con il voto dei lavoratori sulla piattaforma e sull’eventuale accordo”.


Il contratto nazionale dei metalmeccanici è certamente il più importante del settore industriale, considerato che coinvolge 1 milione 400 mila lavoratori. Obiettivo dei sindacati è quello di continuare la strada dell’innovazione della contrattazione, costruendo un ccnl che punti sulla certificazione delle competenze e sulla qualità dell’occupazione, sul rafforzamento dell’alternanza scuola-lavoro e sulla crescita salariale, sul diritto soggettivo alla formazione e sull’azzeramento degli infortuni, sulla stabilità del lavoro e sull’estensione dei diritti agli addetti degli appalti, sul sostegno alla genitorialità.


Questo rinnovo, però, si caratterizza soprattutto per l’esigenza di far aumentare il potere d’acquisto delle retribuzioni, diminuito anche a causa dell’alta tassazione che grava sul lavoro dipendente, colmando un deficit negativo che è stato provocato dai lunghi anni di crisi. Nella piattaforma si chiede un aumento del salario dell’8 per cento sui minimi contrattuali, relativo al periodo 2020-2022. “Gli aumenti – si legge nella piattaforma – verranno definiti dal contratto sulla base dell’accordo interconfederale del 9 marzo 2018 e di quanto definito nella contrattazione dei metalmeccanici”. Una richiesta importante, questa dell’8 per cento, che “ha lo scopo – concludono Fiom, Fim e Uilm – di incrementare i minimi salariali dei metalmeccanici che si attestano sui livelli più bassi d’Europa”.


 

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