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  • mercoledì 30 aprile 2025

Offerta per la fornitura, tutta italiana, di banchi scolastici. Ma le condizioni sono fuori dal Bando

 


I produttori italiani di arredi scolastici aderenti a Assufficio, raggruppamento che fa parte di FederlegnoArredo, si sono uniti in un’unica grande Ati (associazione temporanea di imprese) in modo da presentare un’offerta per la produzione di banchi monoposto e a rotelle chiesti dal Governo per il prossimo anno scolastico. La proposta risponde però a modalità e tempistiche diverse da quelle indicate nel bando Arcuri. Lo si legge in una nota dell’associazione, le cui imprese realizzano circa l’80% del fatturato nazionale del settore. 


“Si è da poco chiuso l’ormai famoso bando Arcuri per la produzione di banchi monoposto e a rotelle, ma quantitativi, tempistiche e modalità di consegna rendono per noi produttori italiani la missione impossibile e, come più volte dichiarato, temiamo che il bando vada deserto, con le facilmente intuibili conseguenze sull’apertura in sicurezza dell’anno scolastico. Nonostante i nostri numerosi appelli affinché il bando fosse rivisto, sono state apportate due modifiche che abbiamo già avuto modo di definire ‘pezze peggio del buco’ visto che nella sostanza niente cambia” ribadisce Assufficio. 


“In ogni caso – prosegue la nota – Assufficio di FederlegnoArredo ha continuato ad analizzare in maniera approfondita il bando e studiato con fornitori di prodotti e servizi coinvolti ogni soluzione possibile che potesse garantire il rispetto dei requisiti riportati nel bando stesso, purtroppo giungendo sempre alla medesima conclusione: missione impossibile. Ma Assufficio è andata oltre per non lasciare niente di intentato ed è riuscita ad aggregare tutti i suoi associati produttori di arredi scolastici” . 


“Nessuno può dirci che non ci abbiamo provato e messo la buona volontà, ma – continua Assufficio – le cose impossibili restano impossibili. Mobilferro srl, Vastarredo srl, Camillo Sirianni sas, Sud Arredi srl, Arreda la scuola srl, Paci srl, Biga srl presenteranno pertanto un’offerta, ma rispondente a requisiti che sappiamo di poter soddisfare. Da imprenditori siamo abituati a misurarci con la realtà e anche questa volta l’abbiamo fatto con chiarezza e onestà e abbiamo messo sul tavolo quanto è realisticamente fattibile. Non siamo abituati a sfogliare il libro dei sogni irrealizzabili. Ci auguriamo che finalmente si facciano i conti con la realtà”


 

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