Occupazione e autoimpiego, la denuncia di Barion (ConfimpreseItalia) sui ritardi nell’innalzamento da 35 a 50mila euro dei finanziamenti di microcredito
È fermo da oltre 6 mesi il provvedimento di cui all’art 49 comma 5 del decreto Cura Italia di aprile, poi confluito nell’articolo 13 del decreto liquidità .Tale provvedimento riguarda l’aumento dell’importo massimo erogabile attraverso lo strumento del Microcredito di impresa e agrario, importo attualmente di 35.000 euro che il decreto porta a 50.000 con la restituzione dell’importo in 10 anni al posto degli attuali 5/7. Lo strumento del microcredito è stato istituito con decreto n.176 del 14 ottobre 2014 del ministero delle finanze. Tale strumento presta le garanzie dello stato nella misura dell80% agli intermediari finanziari, che erogano importi ad iniziative imprenditoriali sia start-up che altre imprese con caratteristiche di piccola dimensione come specificato nel provvedimento.
Particolarmente in questo periodo così travagliato tale strumento, può dare la possibilità a giovani, o una persone espulse dal mondo del lavoro, di avere una opportunità di autoimpiego aprendo una attività in proprio. Nonostante l’esigua entità degli importi previsti dalla normativa esistente, sono moltissime le attività sorte e che gli imprenditori con grande coraggio stanno portando avanti nonostante siano vessati prima dal governo e poi dalla pandemia, molti potrebbero sorgere e creare occupazione. La dignità viene dal lavoro e non dalle oltremodo scarse “ prebende” elargite nel tentativo di nascondere il malessere del tessuto microproduttivo del paese.
Tuttavia il provvedimento ormai legge dello stato, non può operare per mancanza del decreto attuativo, due righe con le quali si autorizza il fondo di garanzia ad ampliare la sua possibilità di intervento ferma la percentuale massima all’80% del finanziamento che non supera i 50.000 euro.
In questi giorni il vicepresidente nazionale di Confimprese Italia con delega al credito e Microcredito Fulvio Barion, di concerto con la senatrice Stefania Toffanin vicepresidente della commissione finanze sta lavorando assiduamente per far si che finalmente questa formalità possa essere colmata e possa dare respiro a chi con coraggio tenta di creare occupazione ed autoimpiego.
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