Nel mirino di Trump anche il Made in Italy. A rischio dazi formaggi e salumi

Fatta la pace, almeno temporaneamente, con la Cina, Donald Trump si trova, come sempre un nuovo nemico e minaccia ora di alzare i dazi su una serie di prodotti europei. Nel mirino vi sono anche prodotti italiani. La scorsa notte l’Ufficio del rappresentante americano al commercio (Ustr) ha pubblicato una lista dettagliata di 89 categorie di prodotti cui potrebbero essere imposti dazi supplementari nell’ambito della disputa con l’Ue sui sussidi europei all’industria aeronautica, che si trascina da 15 anni davanti al Wto (Organizzazione Mondiale del Commercio). Washington contesta i sussidi ad Airbus e Bruxelles parla di aiuti illegali alla Boeing. Le 89 categorie elencate rappresentano un valore commerciale di quattro miliardi di dollari (3,54 miliardi di euro) e si aggiungono ad una lista già pubblicata in aprile dal valore di 21 miliardi di dollari. Allora l’Ue aveva risposto con una propria lista. Ora Washington alza nuovamente il tiro e afferma che sono allo studio nuovi dazi contro vari prodotti europei fra cui "formaggi di tipo italiano di latte di mucca", "romano, reggiano, provolone, provoletti, sbrinz", ma anche pasta, olive, ciliegie, caffè, prodotti di carne di maiale, pere, pesche, whisky, formaggi olandesi e francesi. Vi sono anche materie prime e componenti chimici come rame, ammoniaca e nitrato di sodio.
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