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  • lunedì 12 maggio 2025

La Fillea Cgil spera nell’intervento del Governo a favore dei lavoratori di Metro C

 


“La metro C è tra le grandi opere che il Governo intende sbloccare entro la fine del mese di settembre e auspichiamo che sia realmente così. A fine mese, infatti, potrebbero già arrivare i primi licenziamenti senza più nessuna tutela di sostegno al reddito per i lavoratori e per le proprie famiglie, in una fase già di per se’ critica. Occorre pertanto un’ulteriore accelerazione in risposta alla tutela degli attuali livelli occupazionali di tutte le maestranze impegnate nella sua realizzazione”. Così in un comunicato la Cgil e la Fillea Cgil di Roma e del Lazio. In questi giorni, spiegano i sindacati “la metro C è tornata al centro dell’attenzione non per il futuro a tinte fosche delle lavoratrici e dei lavoratori ma per l’eventuale nomina di un commissario tecnico e che di conseguenza non sarebbe la sindaca Raggi. L’8 settembre scorso, tra le tante richieste avanzate alla ministra De Micheli, avevamo auspicato l’individuazione di commissari tecnici e non politici, profili già esperti nell’ambito delle costruzione e dei grandi cantieri pubblici, in grado di gestire gli iter procedurali in modo celere ed efficiente. Quest’ipotesi negli ultimi giorni è stata trasformata in un dibattito su poltrone e giochi di potere e onestamente è un dibattito che non ci appassiona. Ci interessa – continuano i sindacati – invece ristabilire un principio di realtà e sapere quale sarà il futuro dell’opera”. “Contrariamente a quanto affermato nella giornata di ieri dalla sindaca Raggi – obiettano da Cgil e Fillea – la sua gestione della metro C non è stata certamente all’insegna del dinamismo. Quando nel dicembre 2019 il Cipe stanziava, con una delibera, 10 milioni di euro per la realizzazione della Stazione Piazza Venezia e stabiliva come fondamentale l’estensione della tratta dai Fori Imperiali a Piazza Venezia per il proseguimento dell’opera fino a Piazzale Clodio, la Giunta Raggi ha aspettato fino al 3 Giugno 2020 per deliberare null’altro che il recepimento della delibera del Cipe, per poi, vincolare la ripresa dei lavori con una determina capitolina a una serie di atti richiesti al Mit. In questi anni abbiamo sempre chiesto al Comune di Roma un confronto chiaro. Chiarezza che vediamo continuare a non esserci”, concludono.


 

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