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  • giovedì 1 maggio 2025

La Cgil avverte il Governo e chiede priorità agli investimenti per le politiche industriali

 


I dati diffusi oggi dall’Istat “sono preoccupanti" e spiegano la crisi in atto "più di tante parole". Il presidente incaricato Giuseppe Conte "non può non tenerne conto". A dirlo è il segretario confederale della Cgil Emilio Miceli commentando i numeri diffusi quest’oggi dall’Istat. Il fatturato dell’industria italiana scende dello 0,5%, gli ordinativi del 4,8%, in particolare il settore auto del 6,3% e i relativi ordinativi del 15%. Numeri che, insieme a quelli altrettanto pesanti sulla cassa intergrazione diffusi sempre oggi dall’Inps, rappresentano "una miscela esplosiva".


"Il Paese – prosegue Miceli – ha bisogno di investimenti pubblici e di politiche industriali di settore orientate all’innovazione; di tutele sociali, a difesa dell’occupazione e delle professionalità; di uscire dall’immobilismo nella gestione delle crisi d’area complessa. La crisi industriale insiste, come sempre, nel Mezzogiorno, a partire da Napoli e Taranto, mentre la crisi dell’auto, che è crisi di mercato e insieme di salto tecnologico ed energetico, investe in pieno il Nord del Paese”.


Per la confederazione di corso d’Italia è necessaria grande attenzione: “Serve un confronto serrato con i sindacati e soprattutto la consapevolezza che la congiuntura industriale sfavorevole dovrà essere la priorità da affrontare nelle prossime settimane. Siamo dentro una crisi delicata, occorrerà trovare gli strumenti per uscirne, a partire dalla prossima legge di bilancio”.


 

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