Il risveglio anticipato da caldo anomalo di oltre 50 miliardi di api

La temperature sopra la norma e le ripetute giornate di sole di questo febbraio anomalo hanno anche risvegliato in anticipo di almeno un mese 50 miliardi di api presenti sul territorio nazionale che sono state ingannate dalla finta primavera. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sugli effetti di un inverno bollente con una temperatura che fino ad ora è stata in Italia superiore di 1,65 gradi la media storica secondo le elaborazioni su dati Isac Cnr relativi al mesi di dicembre e gennaio.
Le temperature sopra i 15 gradi hanno fatto uscire le api dal milione e mezzo di alveari presenti in Italia, che hanno subito ricominciato il loro prezioso lavoro di bottinatura ed impollinazione ma ora – sottolinea la Coldiretti – il rischio è che ritorni di freddo possano far gelare i fiori e anche far morire parte delle api dopo una delle peggiori annate per la produzione di miele in Italia.
Il clima mite non si fa sentire solo sugli insetti utili ma anche sui parassiti alieni con le alte temperature che – continua la Coldiretti – stanno favorendo la sopravvivenza della cimice asiatica, l’insetto killer dei raccolti che è arrivato dall’Asia ed ha devastato i campi e i frutteti di 48mila aziende in Italia con un danno che nell’ultimo annoi ha superato i 740 milioni di euro a livello nazionale, secondo una stima della Coldiretti.
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