I Vigili del Fuoco chiedono maggiori tutele retributive e previdenziali

I Vigili del Fuoco pur essendo sottoposti a rischio cancerogeno e non solo, hanno un minore livello retributivo rispetto a tutti i loro omologhi del Comparto Sicurezza e, per di più, sono privi di copertura assicurativa INAIL.
L’ONA, con un approfondimento epidemiologico, ha dimostrato che i Vigili del Fuoco hanno una più elevata incidenza di mesotelioma, tumore del polmone, e di altre patologie. Ciò è dovuto per esposizione ad amianto, ma anche ad altri cancerogeni, specialmente per i più esperti, che hanno indossato perfino le tute ignifughe in amianto.
I nostri Vigili del Fuoco hanno, infatti, una retribuzione minima annua di €19.090,65, fino a un massimo di €1.500,00 mensili.
Certamente, si può salire di livello, però, altri corpi di sicurezza dello Stato, hanno un reddito superiore di circa €400,00 mensili, che diventano €600,00, se si fa riferimento al resto d’Europa.
L’ONA è sempre stata al fianco dei Vigili del Fuoco. Fu celebrato un importante convegno “Angeli del Soccorso senza tutela; Vigili del Fuoco a rischio esposizione” (https://youtu.be/Zvye5x8RExE), per lanciare delle piattaforme rivendicative, insieme con l’USB. Recentemente, nel corso del decimo episodio(https://youtu.be/8vyunQzTsBo) di ONA TV, il tema è stato, ulteriormente, approfondito. L’ONA ha costituito una convergenza sinergica nella tutela dei diritti di coloro che fanno parte del Corpo dei Vigili del Fuoco.
Innanzitutto, è necessaria la tutela INAIL, per beneficiare delle tabelle, che presuppongono la presunzione legale di origine. Facilitano il riconoscimento dell’origine professionale delle infermità. Questo, in modo particolare, per quanto riguarda l’ingestione di fibre che deriva dall’utilizzo di materiali di amianto, e fino all’entrata in vigore della legge 257/1992.
L’ONA ha, infatti, censito che ci sono ancora 40mln di tonnellate di materiali di amianto e materiali contenenti amianto, ed è per questo motivo che nel passato e, ancora, nel presente, i Vigili del Fuoco sono una categoria a rischio. L’ONA ha ottenuto il riconoscimento di vittima del dovere per i Vigili del Fuoco esposti ad amianto, che si sono ammalati di mesotelioma. Ma questo non basta, è necessario che, in modo generalizzato, ci sia il riconoscimento del c.d. prepensionamento amianto.
Non solo i c.d. benefici contributivi per esposizione ad amianto, ma anche la pensione amianto.
Nel corso della trasmissione del 09.10.2020, condotta dal Dott. Massimo Maria Amorosini, giornalista e conduttore televisivo, ci sono stati molti ospiti. Tra questi, oltre all’Avv. Ezio Bonanni, presidente ONA, è intervenuto anche il Prof.Angelo Alessandro Sammarco, che ha ribadito anche la sussistenza di profili penali in caso di malattie professionali in danno dei Vigili del Fuoco.
In più, il Comandante dei Vigili del Fuoco del comando di Pesaro, Lorenzo Elia, ha ribadito che lo stato attuale è di massima sicurezza. Ciò non è messo certamente in dubbio, però, nel corso degli interventi, non è esclusa l’esposizione, ancora attuale, a polveri e fibre di amianto. Questo rende necessaria la tutela risarcitoria, sia dei Vigili del Fuoco che si dovessero ammalare, che dei loro familiari, previo riconoscimento degli indennizzi previdenziali e, in ogni caso, della qualità di vittime del dovere.
Nel corso della trasmissione sono pure intervenuti il Dott. Costantino Saporito, coordinatore nazionale dei vigili del fuoco USB unione sindacale di Base. In più, anche il Sig. Maurizio Andreolini, responsabile Cisl di Pesaro, William Berre’, Responsabile Regionale Marche CISL Vigili del Fuoco.
In più, la Sig.ra Mariarosa Conti, Consigliere comunale di Pesaro e presidente V commissione salute, Sig.ra Elisabetta Sacchi, Coordinatore ONA Pesaro, Morena e Fabio Groppazzi, figli di vittima del dovere, Carla Zorzetti, moglie di vittima del dovere.
In questo ambito, è fondamentale la bonifica e messa in sicurezza o, quantomeno, la mappatura. Solo così, si possono prevenire le malattie asbesto correlate. Il ruolo della prevenzione primaria è quello più importante.
Per questo è nata l’APP ONA segnala amianto, che permette la segnalazione dei siti contaminati, compresi gli edifici privati, e di tutti i siti. Così, oltre a mappare, possiamo anche conoscere ed evitare i siti contaminati e, quindi, tutelare la nostra salute.
La storia di Stelio Groppazzi è la testimonianza della sistematica violazione dei diritti dei Vigili del Fuoco. Quantomeno, di una difficoltà, anche dopo la malattia e la morte, ad ottenere il doveroso riconoscimento dei diritti. Infatti, quando Stelio Groppazzi è morto, soltanto grazie all’impegno dell’ONA e dell’Avv. Ezio Bonanni è stato possibile ottenere il riconoscimento della qualità di vittima del dovere.
Infatti, solo dopo l’azione giudiziaria presso il Tribunale di Trieste, l’Amministrazione ha emesso il decreto di riconoscimento di causa di servizioin particolari condizioni ambientali ed operative eccedenti l’ordinarietà, ai sensi dell’art. 1, co. 564, L. 266/2005, e art. 1 del d.p.r. 243/2006. Solo così è stato possibile ottenere almeno la tutela risarcitoria.
Il Tribunale di Trieste ha, comunque, emesso la condanna risarcitoria a carico dell’Amministrazione. Ora l’azione prosegue per chiedere il risarcimento dei danni. Questa vicenda dimostra che è necessario che i Vigili del Fuoco possano beneficiare delle tabelle INAIL, ovvero della c.d. presunzione legale di origine. Solo così sarà per loro più agevole ottenere il riconoscimento della causa di servizio. Al tempo stesso, anche le prestazioni di vittima del dovere. È, però, importante che ci siano, per i Vigili del Fuoco, gli adeguamenti retributivi e contributivi, e anche le maggiorazioni contributive amianto.
Infatti, è pacifica l’esposizione dei Vigili del Fuoco ai minerali di asbesto. Così, la sorveglianza sanitaria e adeguate tutele. Questa è una battaglia che dovrà essere combattuta tutti insieme, e per cui è importante anche un intervento parlamentare.
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