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  • mercoledì 30 aprile 2025

I torrefattori, i grossisti ed gli importatori di caffè protestano per i ritardi delle riaperture

“L‘annunciata riapertura di bar, dei ristoranti, pub, pizzerie, gelaterie al 1° giugno comporta il rischio della chiusura di numerosissime piccole-medie aziende che già hanno subito gravi perdite, dal 50% al 90%, per l’inattività dei pubblici esercizi. E’ l’allarme lanciato da Remo Ottolina, presidente di Altoga, l’Associazione nazionale Confcommercio torrefattori, importatori di caffè, grossisti alimentari. “Il settore viene intermediato da circa 2.400 distributori specializzati, con oltre 700 aziende della torrefazione di caffè, già fortemente penalizzati nei primi due mesi dell’emergenza epidemiologica. Ma è tutto ciò che ruota attorno al mondo del caffè che rimane paralizzato: i fabbricanti delle macchine professionali, dei macinadosatori, delle stoviglie in genere ecc.; il comparto saccarifero. In un anno vengono servite 10 miliardi di tazzine di caffè che, per l’80%, il consumatore preferisce zuccherare”. 


Delle norme, finora emanate, a sostegno delle imprese – lamentano Altoga e Federgrossisti – nemmeno a parlarne. La cassa integrazione? Chi per ora l’ha vista? Le Regioni latitano e l’Inps, di conseguenza, non riesce ad erogare, per cui i dipendenti sono semplicemente disperati. Il “decreto liquidità”? “I tanti messaggi e le telefonate che riceviamo – rileva Francesco Geracitano, presidente di Federgrossisti – testimoniano le difficoltà degli operatori con gli istituti di credito”. 


“Tutta la filiera – proseguono Altoga e Federgrossisti – sta predisponendo le misure igienico-sanitarie per garantire la sicurezza al 100%, sanificando le strutture aziendali (uffici, magazzini, pertinenze ecc.)”, predisponendo tutte le misure di prevenzione previste dai decreti presidenziali finora emanati e attenendosi al protocollo di sicurezza sottoscritto dalla Confcommercio con le organizzazioni sindacali dei lavoratori. “Altrettanto – sottolineano Ottolina e Geracitano – è in grado di fare la nostra clientela primaria dei pubblici esercizi assicurando anche il distanziamento sociale, a tutela del consumatore. Presidente Conte: ascolti le istanze che il presidente della Confcommercio Carlo Sangalli le rappresenta con la massima urgenza. Le nostre aziende hanno necessità di ‘riaprire’: non possono attendere ancora un mese. L’alternativa, per molti, sarà la scomparsa”.


 

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