Coronavirus, Assistal chiede al Governo di fermare i cantieri:"Difficile applicare le misure sulla sicurezza"

L’Assistal, l’associazione nazionale dei costruttori di impianti, chiede al governo la sospensione dei cantieri per l’emergenza coronavirus. L’associazione aderente a Confindustria ha inviato una lettera all’esecutivo sottolineando che “le misure, seppur condivisibili per contenere la diffusione del virus Covid-19, risultano, allo stato attuale, di difficile applicazione nell’ambito dei cantieri”.
“Le nostre imprese – afferma il presidente Angelo Carlini – sono impegnate quotidianamente sui cantieri e stanno rilevando una serie di criticità che difficilmente consentono la prosecuzione delle attività: dalla difficoltà di rispettare la distanza di un metro alla criticità di reperire i dispositivi di protezione individuale”.
“Si aggiungono poi – spiega Carlini – le difficoltà legate ai lavoratori impegnati nelle trasferte, relativi alla logistica, agli spostamenti da regione a regione nonchè a situazioni di assenza di alcune figure essenziali nello svolgimento dell’attività di cantiere, quali il Rup o il direttore di cantiere. Pertanto, allo stato attuale non è possibile garantire la sicurezza dei lavoratori e la tutela della loro salute”.
L’intervento del governo “dovrebbe includere quelle misure che permettano alle imprese di gestire la sospensione, sia per la forza lavoro con un’estensione della cassa integrazione sia per gli aspetti finanziari e di liquidità, con una sospensione di tutti gli adempimenti e di tutte le altre scadenze previste, nonchè il pagamento immediato alle imprese dei corrispettivi fino alla data di sospensione dei cantiere, per garantire l’opportuna liquidità”. Inoltre “è necessario prevedere un accesso al credito nei confronti delle banche con forme fortemente agevolate”.
Il provvedimento, aggiunge l’Assistal, “non dovrà riguardare le imprese impegnate nei servizi pubblici essenziali e tutte quelle che sono in grado di garantire il rispetto delle condizioni di sicurezza nei cantieri”.
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