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  • mercoledì 30 aprile 2025

Confintesa protesta: “Siamo stati esclusi dal tavolo del ministero della Pubblica Amministrazione”

“Il Ministero della Pubblica Amministrazione reagisce con stizza escludendo Confintesa dalle convocazioni per il Protocollo per la sicurezza dei dipendenti pubblici, con un approccio tipico del datore di lavoro privato dov’è lui a scegliere chi convocare a prescindere dai numeri e dalla rappresentatività che, nel pubblico impiego, è puntualmente disciplinata dalla legge”. E’ quanto dichiara Francesco Prudenzano, segretario generale di Confintesa. 


“Ed è così che il Capo della Segreteria del Ministro Dadone, dimostrando di non conoscere le regole alla base del nostro sistema di relazioni sindacali del pubblico impiego – prosegue Prudenzano – ha dichiarato di aver convocato tutte le OO.SS. “sia quelle che sono rappresentative, sia quelle che lo sono state, sia quelle che lo saranno nel futuro”. Ammesso che siano criteri validi (e non lo sono) non è dato sapere come fa a conoscerle quando la rilevazione non è chiusa”. 


Confintesa “ha fatto rilevare le evidenti contraddizioni e non è stata convocata dal Ministro, con un comportamento indegno in un Paese democratico. Ma le leggi esistono e Confintesa sarà presente alle contrattazioni convocate dai veri rappresentanti delle pubbliche amministrazioni che dovranno applicare i contratti collettivi e convocare solo le OO.SS. che oggi sono maggiormente rappresentative, escludendo sia chi non lo è più e sia chi lo sarà”.  “Correttezza Istituzionale avrebbe voluto che anche Confintesa fosse convocata per la firma. La Ministra ha invece deciso di escludere Confintesa dalla firma di questo protocollo con atto unilaterale calpestando anche la legge che riconosce a Confintesa la rappresentatività nel comparto delle Funzioni Centrali. Confintesa – conclude Prudenzano – intende tutelare la sua immagine chiedendo rispetto per i tanti dipendenti pubblici che sono suoi associati, nelle sedi opportune stigmatizzando come il populismo della Ministra Dadone non risolve i problemi ma crea situazioni in cui non si accettano critiche e si parla solo con chi non disturba il manovratore anche se non è rappresentativo. Della serie che bisogna fare per tirare a campare fino alla fine della legislatura”


 


 

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