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  • mercoledì 30 aprile 2025

Confindustria: "Italia penalizzata dai tassi sovrani troppo alti"

L’economia italiana non decolla, penalizzata da tassi sovrani alti solo nel nostro paese: l’export è poco positivo, gli investimenti in flessione, i consumi non accelerano. Si aggirano nubi sullo scenario internazionale e il commercio resta bloccato: nell’Eurozona preoccupa la fiducia e i mercati non aiutano, anche l’industria del Regno Unito scivola, gli USA sono in frenata, la Cina tiene. Commercio bloccato. L’elevata incertezza geoeconomica, cresciuta di nuovo a maggio a livello internazionale, frena gli scambi mondiali: dopo il calo in aprile (-0,7%), le indicazioni sono negative per i mesi successivi, visti gli ordini esteri nel PMI globale (Purchasing Managers’ Index) sotto la soglia di 50. … e l’Italia non decolla. Le condizioni dell’economia italiana sono rimaste deboli nel 2° trimestre. Andamento negativo per la produzione industriale, attesa in calo di 0,7%, nonostante un modesto recupero in maggio-giugno (stime CSC). Le imprese vedono la domanda in affievolimento, sia quella interna, sia quella estera. Il PMI continua il recupero nella manifattura, ma resta in zona contrazione (49,7 a maggio); viceversa, nei servizi è scivolato in area stagnazione (50,0). Export poco positivo... Le vendite italiane di beni sono cresciute in aprile (+0,2%) e quelle extra-UE in maggio (+0,8% in valore), anche grazie all’euro debole fino a tale mese. Robusta la dinamica verso USA, Svizzera, Giappone e, un po’ meno, Cina. Invece, rallentano le vendite nella UE, specie per la debolezza dell’hub produttivo tedesco, cui l’Italia è legata. In prospettiva, pesa l’incertezza su un’escalation dei dazi USA, specie nel settore auto, e gli ordini esteri manifatturieri si riducono, sebbene a ritmo minore. … investimenti in flessione... I dati disponibili preannunciano una dinamica debole degli investimenti nel 2° trimestre, dopo il positivo inizio anno grazie a quelli in costruzioni. Tra le imprese la fiducia è diminuita in giugno, anche nel manifatturiero, dopo il mini-recupero di maggio. In peggioramento marcato gli ordini industriali, in particolare quelli interni per i produttori di beni strumentali. La produzione nelle costruzioni, in calo anche in aprile, ha già acquisito un -2,2% nel trimestre. … i consumi non accelerano. Gli indicatori per il 2° trimestre segnalano consumi privati ancora fiacchi. La fiducia delle famiglie ha ripreso a scendere a giugno, per le valutazioni sull’economia e per quelle sul bilancio familiare: ciò indica il persistere di una gestione prudente, con ulteriore crescita del risparmio. Gli ordini interni dei produttori di beni di consumo sono diminuiti nel trimestre. L’ICC mostra un -0,3% a maggio, specie negli acquisti di servizi. Un piccolo sostegno viene dall’occupazione (+0,3% a maggio). 


 

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