Confcommercio: impatto coronavirus su Pil può arrivare fino -0,4%

L’impatto del coronavirus sul Pil italiano può arrivare fino a una riduzione di 0,4 punti percentuali. Lo afferma la Confcommercio, che partecipa al tavolo di confronto con il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli. Il protrarsi dell’emergenza coronavirus “oltre aprile-maggio potrebbe tradursi in una riduzione del Pil dello 0,3-0,4% con un pesantissimo impatto nel turismo: a rischio, tra marzo e maggio, 21,7 milioni di presenze con una riduzione di spesa di 2,65 miliardi di euro”. E il settore dei pubblici esercizi, “con un rischio occupazionale già ora valutato in circa 100mila unità, chiede il riconoscimento a livello nazionale dello stato di crisi”.
“Le linee di intervento – spiegano i commercianti – con una portata territoriale e temporale coerente con le connotazioni di una crisi che rischia di farsi sistemica, dovrebbero riguardare: la proroga delle scadenze fiscali e contributive; la moratoria dei mutui e l’attivazione del fondo centrale di garanzia; l’utilizzo degli strumenti di cassa integrazione e del fondo di integrazione salariale anche in favore dei dipendenti di micro e piccole imprese; un sistema di indennità per i lavoratori autonomi”.
Sono necessarie anche, aggiunge la Confcommercio, “una mobilitazione straordinaria dei piani promozionali per l’export e della diplomazia commerciale, a tutela del Made in Italy e del turismo italiano, e misure per il settore dei trasporti quali la sospensione delle tasse di ancoraggio nei porti, il rafforzamento della sanità marittima e la riduzione dei canoni di concessione demaniale per le imprese terminaliste dei porti”.
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