Trump cerca il rilancio dal Monte Rushmore

In piedi, in un anfiteatro affollato davanti al Monte Rushmore, per le celebrazioni del Giorno dell’Indipendenza, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha tenuto ieri un discorso divisivo, accusando il “nuovo fascismo di estrema sinistra” che cerca di spazzare via i valori e la storia della nazione.
“La nostra nazione sta assistendo a una campagna spietata per spazzare via la nostra storia, diffamare i nostri eroi, cancellare i nostri valori e indottrinare i nostri figli”, ha detto Trump, rivolgendosi a una folla di sostenitori. Con manifestazioni furiose si “stanno cercando di demolire le statue dei nostri fondatori, sfigurare i nostri monumenti più sacri e scatenare un’ondata di crimine violento nelle nostre città”, ha aggiunto.
Trump, riferisce la stampa americana, ha fatto solo un accenno alla pandemia di coronavirus, che negli Stati Uniti sta provocando oltre 50.000 contagi giornalieri. Invece, facendo appello alla sua base con un linguaggio minaccioso, il presidente si è scagliato contro quella che ha descritto come una pericolosa “cultura dell’annullamento” intenta a rovesciare i monumenti. Il presidente Usa, inoltre, si è definito un leader forte, con l’intenzione di proteggere il Secondo Emendamento, le forze dell’ordine e l’eredità del Paese.
“Non saremo tirannizzati, non saremo degradati, non saremo intimiditi da persone cattive”, ha insistito Trump, che sotto lo sguardo granitico delle statue di Washington, Jefferson, Lincoln e Roosevelt ha annunciato un piano per stabilire quello che ha definito “un vasto parco all’aperto che vedrà le statue dei più grandi americani che siano mai esistiti”.
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