Navalny arrestato al rientro a Mosca, tutto il mondo chiede la sua liberazione
Alexey Navalny è rientrato in Russia e gli agenti del nucleo operativo del Servizio Penitenziario Federale lo hanno preso in consegna al varco passaporti dello scalo di Sheremetyevo, come da programma. Dunque nessuna sorpresa, tranne il dirottamento del volo all’ultimo miglio (sarebbe dovuto atterrare a Vnukovo). "Questa è casa mia, sono felice di essere qui", ha detto a internet unificata poco prima del fermo. "Io non ho paura e non dovete averne nemmeno voi".
Il Navalny-day, a cinque mesi dall’avvelenamento, si è insomma concluso in modo familiare per il principe degli oppositori russi, che ormai entra ed esce dalle patrie galere con dimestichezza. La giornata potrebbe però rivelarsi campale, a seconda di come evolverà la situazione nei prossimi giorni. A bordo del volo Pobeda (vittoria, in russo) decollato da Berlino oltre ad Alexey e alla moglie Yulia c’erano decine di giornalisti, che hanno trasmesso in diretta ogni singolo passo della coppia più celebre del web russo. "Ragazzo, portaci la vodka: stiamo tornano a casa", ha esordito Yulia prima del decollo in un video postato sull’Instagram del marito (oltre 2 milioni di visualizzazioni in poche ore). Ad attenderli, a Vnukovo, c’era un nutrito gruppo di sostenitori - circa 300 persone - più un bel drappello di colleghi e amici (tra cui il fratello Oleg). Le autorità avevano avvertito che non avrebbero tollerato un ’circo’ al terminal degli arrivi e così è stato. La polizia, in assetto antisommossa, ha iniziato a sgomberare supporter e media - ’fascisti!’ gridava la folla - quindi ha sbattuto sulle camionette i volti più noti dell’entourage navalniano (tra cui l’avvocata Lybov Sobol, nonché lo stesso Oleg). In tutto, secondo la ong OVDinfo, almeno 60 persone sono state fermate dalla polizia. Ma siccome un bel manipolo d’irriducibili si è di fatto accampato fuori dal terminal (sfidando i -25 gradi di una serata polare) qualcuno, evidentemente, ha deciso di semplificarsi la vita. E ha ordinato al volo di Navalny di atterrare a Sheremetyevo. Dura la reazione internazionale con in testa la Germania che ha chiesto a Mosca "il rilascio immediato" di Alexei Navalny. Il suo arresto, ha detto il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, "è totalmente incomprensibile". Il presidente del Consiglio Ue Charles Michel ha definito "inaccettabile" l’arresto di Navalny chiedendone l’immediato rilasciato. Mentre la Lituania ha già avanzato la proposta di nuove sanzioni europee contro Mosca. "L’arresto di Navalny al suo arrivo in Russia è un fatto molto grave, che ci preoccupa. Ne chiediamo l’immediato rilascio. E ci aspettiamo che siano rispettati i suoi diritti". Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Infine dagli Usa Joe Biden, per bocca del suo consigliere per la sicurezza nazionale, chiede la scarcerazione immediata di Navalny. Navalny sarebbe stato sottoposto a rocesso per direttissima nella stessa caserma dove era detenuto.
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