• Quotidiano di informazione
  • martedì 29 aprile 2025

Strage di Beirut, esplode la rabbia dei libanesi. In tanti hanno manifestato intorno al Parlamento

 


 


E’ esplosa nella notte la rabbia dei libanesi, dopo la devastante esplosione che martedì scorso ha devastato una gran parte della Capitale di un Paese piegato da una grave crisi economica. La Bbc dà notizia di scontri tra manifestanti antigovernativi e forze di sicurezza, che hanno usato i lacrimogeni contro decine di dimostranti nei pressi del Parlamento, nel cuore di Beirut, poche ore dopo la visita del presidente francese Emmanuel Macron. Secondo l’agenzia libanese Nna, che parla di diversi feriti, i manifestanti hanno lanciato pietre e sassi contro gli agenti.


 


La Farnesina conferma: “A Beirut morta anche un anziana italiana”


 


Una donna italo-libanese di 92 anni è deceduta a Beirut per l’esplosione che due giorni fa ha devastato la capitale libanese. Lo si apprende da fonti della Farnesina.


Intanto il presidente francese Emmanuel Macron ha fatto visita alla città ferita. “Il Libano non è solo” ha detto il presidente francese arrivando al porto di Beirut, dove ha visitato il luogo delle devastanti esplosioni che hanno causato almeno 137 morti e 5.000 feriti.


Macron si è poi recato a piedi nei quartieri distrutti per vedere con i suoi occhi i danni e incontrare i sopravvissuti e ha risposto alle richieste di aiuto affermando di voler “proporre un nuovo patto per il Libano” negli incontri con le autorità.


“Il primo obiettivo di questo viaggio è quello di portare tutta la solidarietà della Francia e del popolo francese al popolo libanese” ha detto dopo essersi incontrato al palazzo presidenziale con il presidente Michel Aoun, il premier Hassan Diab e il presidente del parlamento Nabih Berri.


Un colloquio in cui ha sottolineato l’importanza di “un’indagine rapida e trasparente” sulle cause dell’esplosione al porto, oltre a sollecitare forti iniziative politiche per risolvere la crisi economica in atto in Libano.


“Ho parlato con franchezza ai tre presidenti della necessità di combattere la corruzione, attuare le riforme, condurre un’indagine trasparente su quanto sta accadendo nel sistema bancario e portare avanti il dialogo con il Fondo monetario internazionale – ha aggiunto il presidente – il Libano soffre da anni per una crisi economica e finanziaria per la cui soluzione sono necessarie serie iniziative politiche”.


 

 Commenti

La tua email non verrà pubblicata. Campi richiesti:

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. OK