UniCredit: continua l’iniziativa Social Impact Banking

L’UniCredit ha reso noto che entro il 2023 eliminerà dall’interno di ogni sua sede la plastica monouso. Nel contempo, sarà speso 1 miliardo di euro per iniziative aventi un impatto sociale nel segno della positività. Tutto questo attraverso un’estensione del progetto Social Impact Banking, in cui già sono stati usati 100 milioni di euro per microimprenditori e imprese operanti nel sociale. Nel merito si è espresso l’ad Jean Pierre Mustier (nella foto): "La sostenibilità è parte integrante del Dna del gruppo e un elemento chiave del nostro modello di business". "UniCredit - ha continuato - è impegnata a proteggere il capitale naturale a cominciare dall’ambiente. Ogni azienda deve andare oltre il business as usual: questo è il momento di agire e di avere un impatto concreto. Costruire un futuro sostenibile è una sfida importante sia per le persone che per le imprese. Le misure annunciate oggi come parte della nostra più ampia strategia di sostenibilità sono in linea con il nostro principio guida: Fai la cosa giusta!". Circa la sostenibilità ambientale, già dal 2008 è iniziata l’operazione che comporta la progressiva diminuzione dell’uso di gas serra: l’obiettivo è di raggiungere il 60% entro il prossimo anno, per poi arrivare all’80% nel 2030. Sempre entro il 2023, si utilizzerà solo energia rinnovabile - che ad oggi ha una copertura del 78% - sia nelle sedi e filiali italiane, sia in quelle tedesche, sia ancora in quelle austriache, oltre a continuare a diminuire l’uso della carta (solo lo scorso anno, il 60% di quella utilizzata era ecologica). I dipendenti, inoltre, hanno tutti preso parte alla Global Week for Climate Action e, il 20 settembre, alla stesura di 1.200 proposte per favorire il miglioramento climatico, in ambiti come l’efficienza energetica, l’alimentazione e il contrasto all’inquinamento, tutte supervisionate da un Millennial Board appositamente creato. Sono stati, inoltre, creati accordi istituzionali come i Principles for Responsible Banking, la Task Force on Climate-Related Financial Disclosures e il Business for Inclusive Growth Coalition dell’Ocse. Tutte le iniziative rientrano nel piano Esg del Gruppo bancario, a cui è stata confermata la membership nel FTSE4Good Index Series. Un altro membro dell’indice, il FTSE Russell, ha già dato 5 punti al piano. Un’altra iniziativa, invece, prevede la cooperazione tra UniCredit e i clienti per favorire uno sviluppo economico che preveda la riduzione del carbone e, dato che l’accordo di Parigi sul Capital Transition Assessment prevede che le banche valutino il proprio portafoglio prestiti, UniCredit si è incaricata di provvedere all’eliminazione, entro il 2023, di ogni iniziativa che preveda l’uso di carbone, vietando il finanziamento delle estrazioni per ottenere qualsiasi tipo di energia, oltre a prevedere condizioni perchè anche i clienti corporativi facciano altrettanto mentre, con la policy su petrolio e gas, non finanzierà l’estrazione delle due materie nell’Artico, da rifiuti o mari, se non inferiori al 25%. Previsto, invece, un aumento dei finanziamenti entro il 2023 per le rinnovabili, che dovrebbe arrivare fino al 25%, superando così i 9 miliardi di euro. Sarà previsto anche un aumento dei prestiti ai clienti per l’efficienza energetica, dal 25% per i singoli al 34% per le piccole e medie imprese dell’Europa Occidentale, oltre ad aumentare del 6% dei prestiti totali anche quelli relativi alle nuove emissioni nell’UE. UniCredit ha anche intenzione di entrare a far parte delle 5 migliori banche del mercato Emea, specializzato in Bond Verdi e prestiti collegati agli ESG con il supporto del Sustainable Finance Advisory Team, che ha in sé una sintesi fra le esperienze derivate dai campi della sostenibilità ambientale e dall’economia di mercato capitale, affinché i clienti possano conoscere al meglio gli ESG e sia resa sempre più fattibile l’entrata dei finanziamenti verdi nel Continente Europeo. E’ anche previsto che si instaurino dei rapporti di collaborazione tra l’UniCredit e varie associazioni, per promuovere la diversità e l’inclusione per quanto riguarda le banche europee, stabilendo target inerenti l’inserimento di donne e appartenenti alle minoranze nel personale dipendente, perchè molteplici punti di vista permettono che ci sia un miglioramento dell’evoluzione e della condotta personale.
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