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  • martedì 29 aprile 2025

Ubi-Intesa San Paolo, una super-banca non solo per l’ Italia

Intesa Sanpaolo lancia a sorpresa un’offerta su Ubi Banca, dando il via al tanto atteso consolidamento bancario. L’integrazione, se andrà in porto, consentirà di creare il settimo gruppo bancario per attivi e il terzo per generazione di utili nell’Eurozona. “Vi abbiamo sorpreso ma era una opportunità unica per creare una realtà europea ancora più forte”. Queste le parole del Ceo di Intesa, Carlo Messina, aprendo la conference call con gli analisti. “Si apre un nuovo capitolo della storia di questo gruppo e crediamo che l’operazione crei valore per tutti gli azionisti delle due banche”. In Borsa il titolo Ubi vola (+23%) e si porta sopra il prezzo dell’Ops, prezzo che, ha sottolineato Messina, non verrà alzato. L’operazione prevede un concambio di 17 azioni Intesa ogni 10 azioni Ubi. Il corrispettivo esprime una valorizzazione di 4,254 euro e il premio è pari al 27,6% rispetto al prezzo ufficiale di Ubi alla chiusura del 14 febbraio.


Con l’integrazione di Intesa Sanpaolo e Ubi l’ammontare degli impieghi della nuova realtà sarà di circa 460 miliardi, il risparmio che gli italiani affideranno alla nuova banca supererà il valore di 1,1 trilioni di euro, i ricavi saranno pari a 21 miliardi. Nascerà un leader europeo che sarà in grado di raggiungere un utile netto di oltre 6 miliardi nel 2022 e di distribuire ai propri azionisti dividendi elevati e sostenibili con la previsione di un dividendo pari a 0,2 euro a valere sul 2020 e superiore a 0,2 euro sul 2021.


Nessun impatto sociale dall’operazione, ha garantito Messina.


“Tutte le uscite (circa 5mila) saranno su base volontaria”, ha detto. E’ previsto il ricambio generazionale attraverso l’assunzione di un giovane ogni due uscite volontarie, per un totale di 2.500 giovani assunti. “Contiamo sui sindacati”, ha detto Messina, “con cui abbiamo sempre avuto solidi rapporti e vogliamo che prendano parte alla creazione di questo campione”.


L’offerta, seppur non concordata, non è nemmeno ostile, ha spiegato Messina. “Il mio approccio è positivo – ha sottolineato Messina – L’offerta non è amichevole nel senso tecnico del termine ma non c’era modo di fare questa operazione in modo diverso, speriamo che Ubi possa considerare la transazione dal punto di vista amichevole. Abbiamo scelto Ubi – ha sottolineato – perchè è una banca solida, ben gestita, una piccola Intesa Sanpaolo. Ieri ha annunciato un nuovo piano industriale e credo che Intesa possa essere un fattore di successo nel raggiungere e superare i target e sarei felice che quel piano si realizzasse da dentro Intesa”.


Nell’ambito dell’Ops, Intesa cederà 400/500 filiali, prevalentemente nel Nord Italia, a Bper che, per finanziare l’operazione, ha varato un aumento di capitale da un miliardo.


Motivo per cui il titolo Bper (-8%) sta affondando in Borsa. In caso di successo dell’offerta, inoltre, Unipolsai dovrebbe rilevare i rami d’azienda delle compagnie assicurative Bancassurance Popolari, Lombarda Vita e Aviva Vita partecipate da Ubi.


In attesa della risposta di Ubi, la tempistica prevede per il 7 marzo il deposito del documento di offerta, la cui approvazione da parte di Consob è attesa per metà giugno. A fine giugno avrà inizio il periodo di adesione all’Ops mentre il regolamento dell’offerta è previsto per fine luglio.


 


 

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