Trend positivo per le vacanze degli italiani nell’estate 2016
Secondo lo studio di Federalberghi crescono nel quadrimestre estivo (giugno-settembre) gli italiani che hanno trascorso o trascorreranno una breve vacanza fuori dalle proprie mura domestiche, dormendo almeno 1 notte fuori casa. La durata media quest’anno è di 11 notti rispetto alle 8 notti del 2015 e nel 74,5% dei casi (quasi 25 milioni) gli italiani rimarranno in Italia, mentre nel 25,5% dei casi (quasi 8,5 milioni) andranno all’estero.
Si registra un rialzo del 9,5% rispetto all’anno scorso.
Nella generalità dei casi la vacanza estiva degli italiani è ‘consumata’ in località marine. I nostri lidi stanno accogliendo infatti oltre il 70% del popolo dei vacanzieri. Di questa percentuale quasi il 62% preferisce il mare della Penisola o delle due isole maggiori, mentre quasi l’11% si riversa nelle suggestive e numerose isole minori.
Seguono in classifica generale le località d’arte maggiori e minori con il 7,7% (rispetto al 4,2% del 2015), la montagna con il 6,7% delle preferenze (rispetto al 7,8% del 2015), le località lacuali dove si attesta il 5,1% della domanda complessiva italiana (rispetto al 2% del 2015) e le località termali e del benessere con il 2,7% della domanda (come nel 2015).
"Il mese di agosto sarà caratterizzato da un ottimo andamento di turisti italiani", commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, spiegando che più di 22 milioni di italiani si metteranno in movimento in questo mese, mentre i numeri che vanno consolidandosi per il periodo giugno-settembre parlano di un’estate di vacanze per 33,3 milioni di persone tra maggiorenni e minorenni, pari al 55% dei connazionali, che costituisce un +9,5 rispetto al 2015. “Questo incremento si rifletterà anche sul giro d’affari che chiuderà con un +17,2% passando dai 18,3 mld di euro del 2015 ai 21,5 mld di euro di quest’anno" spiega.
“Numeri di tutto rispetto che non ci devono però indurre a crogiolarci sugli allori" dice Bocca, sollecitando il governo a intervenire contro "le zavorre che limitano la competitività delle nostre imprese" e indicando "tre priorità: ridurre la pressione fiscale per consentire investimenti nella riqualificazione delle strutture, contrastare ogni forma di concorrenza sleale e di esercizio abusivo delle attività turistiche, promuovere la presenza dell’Italia sui mercati internazionali e la destagionalizzazione della domanda turistica".
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