Telefonata tra Trump e la presidente di Taiwan Tsai Ing-wen
Dopo la telefonata tra il presidente eletto Donald Trump e la presidente di Taiwan Tsai Ing-wen la Cina ha ufficialmente protestat: infatti il governo di Pechino non riconosce l’indipendenza dell’isola e gli Stati Uniti non hanno relazioni diplomatiche con il governo di Taipei dal 1979. Il colloquio tra Trump e Tsai ha rotto la scelta diplomatica americana che durava da oltre trent’anni. "C’è solo un’unica Cina nel mondo e Taiwan è un’inseparabile parte del territorio cinese. Il governo della repubblica popolare cinese è il solo legittimato a rappresentare la Cina" ha reso noto il ministro degli Esteri di Pechino. Nel frattempo da Taiwan arrivano i dettagli della telefonata tra i due leader. L’iniziativa della telefonata sarebbe partita da Tsai Ing-Wen, ha rivelato l’ufficio presidenziale: una mossa condotta dopo settimane di intensa attività di lobbying da parte di Taipei. La telefonata tra il presidente eletto degli Stati Uniti e Tsai è durata poco più di dieci minuti, ma si è trattato della prima conversazione telefonica resa pubblica tra un presidente dell’isola e un presidente, come in questo caso, degli Stati Uniti, dal 1979, quando Washington ha ufficialmente rotto i rapporti diplomatici ufficiali con Taipei. Taiwan, ha spiegato il portavoce dell’ufficio presidenziale di Taipei, Alex Huang, vuole mantenere buoni rapporti sia con gli Stati Uniti che con la Cina.
I rapporti con Pechino e con Washington sono "ugualmente importanti ed entrambi sono di grande aiuto alla pace e alla stabilità nella regione". Nel corso del colloquio Tsai si è congratulata con Trump per la vittoria alle elezioni presidenziali e ha chiesto al presidente eletto degli Stati Uniti di appoggiare Taiwan per fare in modo che l’isola possa dare una maggiore contributo negli affari internazionali.
La Casa Bianca ha tenuto a precisare che non c’è nessun cambiamento sulla politica di "una sola Cina" portata avanti dagli Stati Uniti dopo la telefonata tra Trump e Tsai. "Restiamo fermamente impegnati alla nostra politica chiamata ’One China’", ha detto Ned Price, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale. "Il nostro interesse fondamentale è quello di relazioni pacifiche e stabili" con Pechino. Le tensioni tra Taipei e Pechino sono a livelli molto alti dopo che la presidente Tsai, insediatasi a maggio e convinta sostenitrice della indipendenza dell’isola ’ribelle’, s’è finora rifiutata di citare il ’Consenso del 1992’, il riconoscimento del principio di una ’Unica Cina’.
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