Spotify debutta in Borsa

Scegliendo la quotazione diretta, Spotify scommette sul proprio nome: il fatto che sia una società molto nota non è un dato secondario per chi deve affrontare direttamente il mercato. I rischi però non mancano, anche perchè non ci sono precedenti di direct listing per una società di queste dimensioni. Senza sottoscrittori, Spotify non ha paracadute: non c’è nessuno che possa sostenere il titolo in caso di istantanea difficoltà. L’attrazione del «direct listing» è nella possibilità di ridurre il bottino delle banche, che in ruoli di consulenza hanno questa volta intascato 36 milioni, assai meno dei quasi cento milioni intascati in una tradizionale Ipo quale Snap l’anno scorso. Le incognite però non mancano: sono contenute anzitutto nei volumi incerti della compravendita di titoli dopo la quotazione diretta.
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