Raggiunta un’intesa tra Confesercenti e i sindacati
Un accordo per il rinnovo del contratto nazionale del lavoro Terziario, Distribuzione e Servizi, che coinvolge circa 400.000 lavoratori dipendenti in tutta Italia.
L’intesa avrà validità fino al 31 dicembre 2017, definisce un aumento salariale a regime al 4 livello di 85€ in tre tranche (45 euro luglio 2016, 16 euro novembre 2017, 24 euro ad agosto 2017) e stabilisce l’erogazione di un importo forfetario a titolo di una tantum pari a 290 euro (80 euro a gennaio 2017, 80 euro a novembre 2017, 80 euro ad aprile 2018, 50 euro ad agosto 2018) per sanare la carenza contrattuale.
Nell’ipotesi di contratto firmata, c’è anche un protocollo di intesa sulle aperture domenicali e festive nel settore commercio, attraverso il quale le parti si impegnano a verificare, al secondo livello di contrattazione, le condizioni per la chiusura in almeno 12 giornate domenicali o festive all’anno, delle attività commerciali.
In considerazione dell’intensificazione dei picchi di lavoro per le località turistiche viene inoltre demandata al livello decentrato la possibilità di stipulare accordi sull’attivazione dei rapporti di lavoro a termine riconducibili alla stagionalità ed esclusi dalle limitazioni quantitative previste dalla normativa vigente. Tra gli altri punti qualificanti la governance della bilateralità di settore e il welfare contrattuale, con la conferma del capitolato contrattuale riferito all’assistenza sanitaria integrativa.
La firma del contratto nazionale terziario, distribuzione e servizi Confesercenti costituisce per i lavoratori una risposta concreta, ma il settore è ancora in attesa del contratto nazionale della distribuzione cooperativa e di Federdistribuzione.
“Finalmente viene colmato un vuoto normativo, aperto da oltre due anni – dice Mario Colleoni, Segretario della FILCAMS CGIL – Ai lavoratori viene dato il giusto riconoscimento salariale. Allo stesso tempo ci auguriamo però che a breve possa essere rinnovato il CCNL della distribuzione cooperativa che vede una trattativa in corso, mentre purtroppo non possiamo non ricordare la posizione di chiusura dimostrata fino ad oggi da parte di Federdistribuzione, che nonostante lo sciopero dei lavoratori nel mese di maggio, non ha voluto riprendere il negoziato e che sembra non voler ammettere che la crescita non si genera con la diminuzione del costo del lavoro, soprattutto in un settore, come quello del terziario che ha fortemente bisogno della ripresa dei consumi”.
Commenti