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  • mercoledì 30 aprile 2025

Pil, Istat: nel II trimestre -12,8%, mai così male dal 1995

 


Nel secondo trimestre del 2020 il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito del 12,8% rispetto al trimestre precedente e del 17,7% nei confronti del secondo trimestre del 2019. Si tratta di flessioni mai registrate dal 1995. Lo ha reso noto l’Istat che ha rivisto al ribasso la stima preliminare della variazione congiunturale del Pil diffusa il 31 luglio che era stata del -12,4% mentre quella tendenziale del -17,3%.


Il secondo trimestre del 2020 ha avuto una giornata lavorativa in meno sia rispetto al trimestre precedente sia nei confronti del secondo trimestre del 2019.


La variazione acquisita per il 2020 è pari a -14,7%.


“La stima completa dei conti economici trimestrali conferma – è il commento dell’Istat – la portata eccezionale della diminuzione del Pil nel secondo trimestre per gli effetti economici dell’emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate, con flessioni del 12,8% in termini congiunturali e del 17,7% in termini tendenziali, mai registrate dal 1995”.


A trascinare la caduta del Pil “è stata soprattutto la domanda interna, con un apporto particolarmente negativo dei consumi privati e contributi negativi rilevanti di investimenti e variazione delle scorte. Anche la domanda estera ha fornito un apporto negativo, per la riduzione delle esportazioni più decisa di quella delle importazioni.La contrazione dell’attività produttiva si è accompagnata a una marcata riduzione dell’input di lavoro in termini di Ula e ore lavorate, mentre le posizioni lavorative hanno subito un calo meno marcato”.


Nel secondo trimestre, il Pil è diminuito in termini congiunturali del 9,1% negli Stati Uniti, del 13,8% in Francia e del 9,7% in Germania. In termini tendenziali, si è registrata una diminuizione del 9,1% negli Stati Uniti, dell’11,3% in Germania e del 19% in Francia. Nel complesso, il Pil dei paesi dell’area Euro è diminuito del 12,1% rispetto al trimestre precedente e del 15% nel confronto con il secondo trimestre del 2019.


 


 

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